Tutti contro Baby Verstappen. E lui fracassa l’ala della Toro Rosso a Rotterdam
martedì 2 settembre 2014 · Mercato
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Sui forum e sui blog è già Ver-sbatten: fracassa l’ala anteriore nella prima uscita ufficiale con una Formula 1, un’esibizione in casa al City Racing di Rotterdam con la Red Bull RB8 del 2012 nei colori di Toro Rosso. “Colpa mia, ho innestato tardi la frizione”, ammette lui. Ansia da prestazione, risponde la rete. Non è fortunato il battesimo di Max Verstappen.
Figlio d’arte, 17 anni ancora da compiere, in Formula 3 con un contratto con Toro Rosso che nel 2015 gli brucia l’adolescenza e lo proietta nella massima serie come il più giovane di sempre. Il record era di Jaime Alguersuari che nel 2009 all’epoca del dubutto a Budapest di anni ne aveva 19.
Dice d’ispirarsi ad Alonso più che a papà. Sulla preparazione assicura: “Abbiamo molto di più a disposizione per quanto riguarda dati e simulatori, perciò siamo più preparati al grande passo”. Davanti, la sfida per guadagnarsi stima e rispetto: “E non vedo problemi a farlo”.
Li vedono gli altri. Pure Mika Hakkinen ha un figlio che punta le corse. Dice: “Non c’è modo di preparare un pilota per la Formula 1 a 16 o 17 anni. Mai, né come manager, né come padre, farei correre uno così giovane“.
Velenoso anche Jacques Villeneuve: “Questa è la cosa peggiore che è mai successa in Formula 1. Può produrre due effetti. Se andrà male distruggerà il ragazzo. Se andrà bene ridimensionerà lo sport. Che non sarà più un punto di arrivo. Oggi la Formula 1 devi meritartela. Dicono sia forte, ma essere forti non basta. Anche Napoleone era bravo, ma ci ha messo un po’ prima di diventare imperatore”.
Brontolano le vecchie glorie, si fanno qualche domanda anche le nuove leve. Jules Bianchi per esempio: “Io non credo che sarei stato pronto per la Formula 1 a 17 anni. Ero in Formula Renault e facevo degli errori lì, figuriamoci in Formula 1”. Concede: “Qualcosa in più degli altri lui ce l’ha”.
Ma oggi il colpaccio l’ha fatto Red Bull. Lo sottolineava Alonso a Spa: “Non conosco Verstappen junior e non so la sua storia, ma è buono per il marketing. Perché tutte le domande sono su di lui. E la Red Bull così ha azzeccato la mossa”.