Ferrari, continuano a cadere le teste: è fuori anche Luca Marmorini

venerdì 1 agosto 2014 · Mercato
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Accentramento di potere, è la chiave della riorganizzazione e della semplificazione della Ferrari secondo Marco Mattiacci che per il 2015 ricompone le responsabilità, ricostruisce i ruoli che la gestione di Stefano Domenicali aveva parcellizzato e distribuito tra parecchie figure. Troppe.

Il progetto della rossa dell’anno prossimo adesso è nelle mani di James Allison. Lui e basta. Tutti gli altri ruoli sono in subordine e vanno ripensati. A cominciare dalla divisione Power Unit: il nuovo responsabile diventa Mattia Binotto, la progettazione dell’unità passa a Lorenzo Sassi. Nella riorganizzazione paga Luca Marmorini.

Si consuma l’ennesima epurazione in una squadra che cerca di ricomporsi. Stefano Mancini sulla Stampa fa notare che nell’annuncio della separazione – poche righe, sul sito della Ferrari – non c’è accenno a un ringraziamento, nemmeno una parola pro forma, “segno che l’addio è stato tutt’altro che sereno”.

Originario di Arezzo, 52 anni, Marmorini era arrivato in pompa magna nel 2010 all’epoca del fallimento della Toyota. A Maranello dirigeva la divisione motori ed elettronica. E il motore, per una lunga serie di motivi, rappresenta un elemento critico sulla F14-T.

Troppo pesanti gli accessori, troppo piccola la turbina che peraltro riceve il flusso in direzione assiale mentre le unità più efficaci lavorano in senso radiale.

Ha pure altre pecche la rossa del 2014, ma le responsabilità nel settore dell’unità motrice sono quelle che più bruciano. Perché la rivoluzione dell’ibrido si portava dietro l’occasione di basare la progettazione sul motore anziché sull’aerodinamica secondo la linea di principio che Maranello invocava e che invece non ha saputo seguire.

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