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Gran Premio d’Ungheria 2014, qualifiche
sabato 26 luglio 2014 · Roundup
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Mistico, l’è sempre stato. Adesso anche di più: “Queste cose succedono per metterti alla prova”. È la quarta qualifica consecutiva che gli va storta, Hamilton per una perdita d’olio brucia il motore nella prima manche, crolla in fondo allo schieramento mentre Rosberg si prende la decima pole della carriera, la sesta dell’anno.
Bolliti. Pure quella di Raikkonen è un’eliminazione dolorosa, ma l’affidabilità non c’entra: semplicemente, lui non fa un giro brillante in Q1 e il muretto con superficialità lo lascia dentro il box. Lo scavalcano Hulkenberg e Bianchi con la mescola più morbida, lo cacciano in P17 e lo fanno fuori. Coi giornalisti Iceman fa fatica a controllarsi : “Il team ha detto che andava bene, ho chiesto diverse volte se erano sicuri. Mi sono fidato, questo è il risultato”.
E infine la pioggia. Appena due gocce quando scatta l’ultima sessione. È un attimo: Rosberg arriva lungo alla prima curva, ma controlla; Magnussen invece si schianta contro le barriere di gomme giusto in prossimità della postazione dei commissari. Le intermedie, comunque, non le mette nessuno. Finisce con Vettel secondo davanti a Bottas, Ricciardo, Alonso e Massa.
Il mistero del disco. Mercedes conferma la fiducia a Brembo, ma le motivazioni del cedimento che ha spedito Hamilton nelle barriere in qualifica in Germania restano misteriose e “i fattori – fa sapere la squadra – potrebbero essere diversi”. Nel frattempo a Budapest entrambe le macchine montano esclusivamente il materiale di Carbon Industrie.
Gli indisciplinati. Massa continua a sostenere che la responsabilità dello schianto di Hockenheim è tutta di Magnussen e che gli incidenti troppo spesso li provocano “questi giovani”. Non è d’accordo Button. Ma lui un anno fa non era quello che voleva togliere la licenza a Perez?
Geopolitica. Il calendario del mondiale, la Russia in conflitto con l’Ucraina, l’Azerbaigian che diventa tappa iridata con Baku. Nelle interviste di venerdì s’è parlato anche di questo. Soprattutto di questo. Tant’è che alla fine Christian Horner s’è stufato: “Sta diventando una conferenza stampa molto deprimente. È fastidioso stare qui a fronteggiare queste domande. Parlatene con Ecclestone o Todt”.