Gran Premio di Gran Bretagna 2014, gara

domenica 6 luglio 2014 · Roundup
tempo di lettura: 2 minuti

Era il 6 luglio anche nel 2008, Hamilton a Silverstone vinceva alla grandissima sotto l’acqua e si toglieva un peso. Adesso raddrizza le sorti del suo mondiale, si riattacca a Rosberg che rompe il cambio e segna zero per la prima volta dall’inizio dell’anno. È un lampo pure Bottas, rimonta dodici posti e va a podio davanti a Ricciardo e Button.

L’incidente. Non è colpa sua se trova un avvallamento tra il cordolo e la via di fuga. Ma lui dopo l’escursione si fionda in pista a razzo, perde il controllo sull’erba e si gira in mezzo al gruppo: Raikkonen al via sfascia il semiasse posteriore alla Williams di Massa, si schianta e riporta una contusione alla caviglia sinistra. La Fia dà bandiera rossa, Silverstone non ha le barriere di nuova generazione, ci vuole oltre un’ora per ripristinare il guard-rail e ripartire.

La rabbia e l’orgoglio. Non è regolare la partenza di Alonso, che si allinea più avanti rispetto alla linea di riferimento della piazzola e paga cinque secondi di stop-and-go. Poi con Vettel la corsa al quinto posto diventa battaglia d’onore e lamenti: la spunta Seb dopo una lotta estenuante, ma via radio è un susseguirsi di accuse reciproche sulla condotta.

Gli altri episodi. Alla prima curva si agganciano Vergne e Perez. Nel caos della bandiera rossa la Marussia chiama Chilton dentro i box quando invece la pit-lane è chiusa; ne scaturisce un drive-through. Poi Gutierrez assesta una botta a Maldonado e quasi lo fa capottare, un po’ per contraccambiare l’incidente del Bahrain. Il tweet ironico della Lotus: “Offriamo opportunità di sponsorizzazione sotto il fondo della macchina. Mandate le richieste”.

Sponsor batte tradizione. Sul podio, Hamilton giustamente domanda che fine ha fatto il trofeo del Royal Automobile Club, la coppa più prestigiosa e antica della storia, tutta d’oro, dei vincitori del Gran Premio di Gran Bretagna. Al suo posto, solo per la cerimonia di premiazione, una scultura che ricalca il logo di Banco Santander. E che a Lewis non è piaciuta: “È di plastica, non costa nemmeno dieci sterline. Ma non scrivetelo”.

Monza, bye-bye? SkySport ha sentito Bernie Ecclestone a proposito dell’ipotesi di cancellazione di Monza dopo il 2016: “Io ho la penna, loro mettano i soldi e firmeremo il contratto. Ma devono adeguarsi al resto d’Europa”. Allo stato attuale il Gran Premio d’Italia paga una tariffa irrisoria rispetto ad altre sedi del mondiale.

Alonso, Bottas, Ecclestone, Hamilton, Raikkonen, Rosberg, Silverstone, Vettel,