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Perez, la difesa non sta in piedi. Ma che spot per l’orologio di Massa!
martedì 10 giugno 2014 · Gran Premi
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Mezzora dopo l’incidente Felipe Massa già inoltra la foto dal lettino dell’ospedale: pollice in su per rassicurare il mondo, soprattutto per mostrare l’orologio dello sponsor. Sta bene anche Sergio Perez: “Dio è grande”. Ma la paura ha fatto novanta perché come giustamente segnala Gary Hartstein, entrambi vengono da traumi cerebrali seri. Felipe a Budapest nel 2009, Sergio a Montecarlo nel 2011.
In merito al botto dell’ultimo giro, Williams scrive che “Perez si è schiantato addosso a Massa”; Rob Smedley sospetta pure che la Force India avesse i freni in avaria e anticipasse le frenate. Force India invece sostiene che Perez “è vittima innocente”. I commissari, comunque, stanno con Massa.
Sul verdetto Force India sente puzza d’imbroglio, sostiene che la sentenza – la retrocessione di cinque posti in griglia per l’Austria – è pilotata perché in direzione corsa quando s’è trattato di giudicare l’episodio in aggiunta al pool ufficiale s’è intravisto pure Adrian Fernandez, ex Indycar, soprattutto ex manager. Di Checo, guarda un po’. Nel 2012 si sono separati nel veleno. Perciò Andy Stevenson di Force India ci va giù duro: “Vorrei sapere perché gli è stato chiesto un parere”.
Whiting risponde che “di tanto in tanto ci sono degli osservatori”. Fernandez deve entrare nel collegio di gara al Gran Premio di Russia, è andato a dare un’occhiata, su Twitter ribadisce: “Io non c’entro”.
A caldo Massa parla di uno scarto verso sinistra, dice che “Perez s’è spostato” e che “l’ha già fatto altre volte in passato in frenata”. In effetti Perez non scarta. E ci tiene a metterlo in chiaro lui stesso nelle immagini che estrae del camera car: ha il volante diritto, è Massa che invece piega verso destra. “Ho guardato più volte i replay – dice – e tutto quello che posso notare è che Felipe va verso destra un attimo prima di toccarmi. Io stavo seguendo la stessa linea dei giri precedenti, con gli stessi punti di frenata. C’era abbastanza spazio a sinistra per provare un sorpasso pulito e non capisco perché ha dovuto colpirmi”.
La sua però è una ricostruzione in malafede, perché alla prima staccata il circuito fa una piega verso destra. E lui tirando diritto in pratica taglia la traiettoria di Massa. Poi, volendo, una colpa ce l’ha pure Felipe: la foga per un attacco che poteva condurre in sicurezza, dal momento che la Williams in quel momento era la migliore nel gruppetto di testa. E andava anche meglio di Ricciardo.