Gran Premio di Monaco 2014, qualifiche

sabato 24 maggio 2014 · Roundup
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Volendo pensare male, uno deve pensare a Schumacher che parcheggia la Ferrari alla Rascasse, fa esporre la bandiera gialla e impedisce ad Alonso di strappargli la pole. È storia di Monaco l’episodio del 2006, adesso Rosberg scrive una pagina controversa pure lui, arriva lungo al Mirabeau, congela la classifica delle qualifiche e si tiene la pole position.

L’inchiesta. Hanno voluto vederci chiaro i commissari. Nel 2006 la sentenza l’avevano scritta dopo otto ore, stavolta ce ne mettono quattro: non c’è dolo, la pole è in cassaforte, è la seconda consecutiva a Montecarlo. “Un errore onesto”, dice Rosberg. “Un errore ironico” ribatte Hamilton che deve alzare il piede, non può rispondere all’assalto alla pole e resta secondo. In parco chiuso non lo guarda nemmeno. Seccato e diffidente.

Obiettivi minimi. Alla pole del Principato, Hamilton ci teneva e già s’era messo pressione da solo. Diceva: “Nel 2009 avevo l’opportunità di essere davanti e poi ho avuto un incidente. Ero al limite, era un rischio. L’anno scorso non sono stato veloce abbastanza. Quest’anno invece ho la macchina giusta. Quindi non ho scuse”.

Ancora. C’è  Ricciardo in P3, davanti a Vettel, di nuovo. E sono un’altra volta i contrattempi tecnici a rallentare Seb che in Q1 perde il recupero d’energia e deve impiegare un set-up alternativo per chiudere le qualifiche. Si difende bene, finisce quarto, paga solo un decimo e mezzo a Ricciardo, “ma – ammette – ci aspettavamo di essere più vicini alle Mercedes”.

Le lattine e poi le rosse. La Ferrari occupa per intero la terza fila e non è totalmente un flop perché Nando – che batte Raikkonen di sette decimi – non scommetteva nemmeno sul quinto posto e si aspettava “le Williams oppure Hulkenberg”. Adesso punta il podio: “Bisogna passare una Red Bull al via e l’altra con la strategia”.

Sanzioni. La scampa Rosberg, non la passa liscia invece Ericsson che frana addosso a Massa mentre cerca di passarlo al Mirabeau. È già ultimo, la retrocessione non gli cambia la vita, per cui i giudici gli impongono di partire dai box. E magari gli fanno pure un favore perché eventualmente gli risparmiano il caos del via a Santa Devota. A Kvyat l’ammonizione per ostruzione a Maldonado.

Tecnicamente/1. Force India ha sfruttato i test di Barcellona per mettere a punto le sospensioni idrauliche interconnesse, il sistema fric che la Mercedes ha lanciato nel 2013 e che in Cina e Spagna non ha convinto né Perez né Hulkenberg; alla fine, per Montecarlo, il team ci ha rinunciato.

Tecnicamente/2. È sparita sulla Red Bull la telecamera dentro il vanity panel che a Melbourne aveva fatto scoppiare un caso. Ai sensi del regolamento non era illegale, la Fia però ha preteso anche per la RB10 le appendici ad ala di gabbiano con le micro camere incorporate, come su tutte le macchine, perché la regia internazionale non poteva catturare le inquadrature posteriori.

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