Sanzioni commerciali, la crisi della Crimea minaccia la Sauber e Sochi
mercoledì 14 maggio 2014 · Fuori tema
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Una cordata di investitori legati a Vladimir Putin, un fondo d’investimento internazionale, uno della Russia nord occidentale con il supporto dell’Istituto di tecnologia aeronautica. Dovevano salvare la Sauber dal naufragio, invece adesso il piano di recupero rischia di saltare a seguito delle sanzioni economiche e politiche che l’Unione Europea ha imposto alle banche russe per l’invasione della Crimea.
Il programma di apprendistato dei piloti attraverso le categorie propedeutiche s’è già fermato. I finanziamenti alla Sauber al momento sono bloccati. Monisha Kaltenborn in Spagna svelava:
Le trattative erano in stato molto avanzato, ora sono in fase di stallo perché la gente vuole aspettare l’evoluzione della situazione e nessuno immagina quale possa essere l’impatto.
Le sanzioni che sono state imposte li stanno pungendo, quindi c’è cautela e questo comporta un’attesa da parte nostra. Non possiamo farci niente. Possiamo solo sperare che la situazione venga chiarita al più presto in modo da finalizzare gli accordi.
La Sauber s’era anche impegnata nella promozione del Gran Premio di Sochi. Che per le stesse motivazioni diventa un’incognita. John Booth della Marussia – che vive evidentemente di sovvenzionamenti filo russi – dice che “le prenotazioni sono state confermate, c’è già un charter predisposto dal Giappone verso Sochi” per trasportare buona parte del materiale e delle truppe della Formula 1 da Suzuka direttamente sulle coste del Mar Nero nella seconda settimana di ottobre.
Ma la preoccupazione di perdere un Gran Premio è concreta. Il 21 settembre l’autodromo di Mosca avrebbe ospitato la Superbike che invece non correrà perché l’organizzazione è immobilizzata dalle ritorsioni commerciali.
La stessa sorte rischiano di patirla a Sochi. E lì, il circuito non è neanche completo.