Ferrari, la versione B in Canada. Forse. E adesso c’è Montezemolo sotto esame
lunedì 12 maggio 2014 · Dal paddock
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C’era in sospeso il dibattito sulla riduzione delle spese, Montezemolo era in Spagna, raccontava che c’è andato per… Schumacher: “Ci tenevo perché oggi più che mai il mio pensiero è con lui, che qui nel 1996 ha vinto per la prima volta con la Ferrari”. Ci teneva, ma ha bucato l’appuntamento con la foto di gruppo in omaggio a Michael. Patetico.
Piuttosto, per il momento tiene fede alla promessa: “Starò più vicino alla squadra”. Nell’arco di un mese, quella di Barcellona è la seconda apparizione in pista. In mezzo, le dimissioni di Domenicali, il passaggio di consegne a Mattiacci “che – assicura Montezemolo – farà un buon lavoro. Chiaramente ha bisogno di un periodo full-immersion, è appena arrivato, non posso pretendere qualcosa immediatamente”.
Anche perché Mattiacci non viene dal motorsport: “Ma pure io – dice Montezemolo – quando fui chiamato da Enzo Ferrari ero un appassionato più che un esperto, quindi credo che Mattiacci come tanti buoni manager in Formula 1 sarà in condizione di guidare il team in modo appropriato entro pochi mesi”. Comunque: “Non credo in una persona singola, credo nel gruppo”.
Nel frattempo, una mano la dà lui, Luca-Luca. Perché tutte le pedine che poteva cambiare, la Ferrari le ha cambiate: Baldisserri nel 2009, Dyer nel 2010, Costa nel 2011, Domenicali un mese fa. Le epurazioni sono salite di livello. Adesso se la svolta non arriva, l’indice si sposta sul presidentissimo. Che perciò parla in prima persona: “Devo capire chiaramente dove stanno i problemi e perché non siamo competitivi. Poi migliorare la situazione prima possibile, senza perdere la calma e delineando quali sono gli obiettivi di breve, medio e lungo termine”.
L’automobilismo è cambiato, la Formula 1 si è evoluta in tutte le dinamiche, la Ferrari non ha tenuto il passo. Perciò il rilancio non è una questione solo tecnica. “Dobbiamo migliorare in mentalità, organizzazione e tempi di reazione”.
Maranello ha già tagliato la burocrazia, anche accorciando i tempi di consegna per spostare la pressione sui fornitori: “Perché un pezzo – dice Montezemolo – deve arrivare subito, tra dieci giorni è tardi”.
A proposito di novità: “Mi aspetto un miglioramento in Canada, l’ho saputo dagli incontri dei giorni scorsi. A Montecarlo non crediamo valga la pena portare molto”. In Spagna non c’era granché.
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