Gran Premio di Spagna 2014, qualifiche

sabato 10 maggio 2014 · Roundup
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Continua secondo il copione il week-end di Barcellona, niente ferma la Mercedes, è tra Hamilton e Rosberg la lotta per la pole position, uno si affida all’istinto, l’altro riflette troppo, lascia per strada i decimi che gli mancano. Finisce che Lewis marca la pole numero 35 della carriera, la prima in terra di Spagna.

Toro a metà. Alla prima fila non ci ha mai creduto e in effetti il gap è di un secondo pieno. La lotta lui l’ha fatta con gli altri: Ricciardo porta la Red Bull in P3, è lui il beniamino della dea bendata, mentre la malasorte bersaglia Vettel che dopo i guai di venerdì passa alla quarta centralina. Seb perde la seconda marcia in uscita dalla pit-lane all’inizio dell’ultima qualifica, decide di andare in pista comunque e perde pure la terza. È decimo in graduatoria, ma la squadra alla fine deve montargli pure un cambio nuovo. Significa che il campione del mondo da decimo piomba in P15.

Redivivi. Torna in auge la Williams grazie a Bottas che artiglia il quarto posto, è notevole anche il risultato di Grosjean che ritrova la top-10 per la Lotus mentre Maldonado sfascia l’anteriore in Q1.

Gambero rossa. Arretra rispetto alla Cina la F14-T: Raikkonen sesto, Alonso settimo. Dice Pat Fry: “La qualifica è stata difficile per tutti. Era estremamente difficile mettere insieme un giro pulito”. Ma chissà perché, agli altri le imprese riescono.

Sanzioni. Dieci posti di retrocessione per Vergne che nelle prove libere di venerdì perde la ruota posteriore destra dopo il pit-stop. Sono anche 30 mila euro di multa per Toro Rosso.

Gli ultimi. Allo stato attuale, è la Caterham il fanalino di coda dello schieramento. Tony Fernandes ha voluto la testa di Mark Smith che non verrà sostituito: semplicemente, il team riorganizza i ruoli per reagire al sorpasso che Marussia ha messo definitivamente a segno grazie al sostegno tecnico della Ferrari.

Budget. Si fa sempre più complessa la diatriba dei costi. Secondo Claire Williams, “la situazione è insostenibile, la Formula 1 si sta facendo del male”. Corre voce che né Toro Rosso né Caterham abbiano pagato i motori a Renault che praticamente minaccia di lasciarli a piedi, un po’ come Asiatech con l’Arrows nel 2002.

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