Il futuro è donna, pure in Formula 1: F1WEB.it intervista Simona De Silvestro

sabato 22 marzo 2014 · Esclusive
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Mary Barra al vertice di General Motors, Isabel Allende a capo del senato in Cile, Chika Kako allo sviluppo dell’ultima ibrida di casa Toyota. Il futuro è donna, pure in Formula 1. La Sauber ha pescato Simona De Silvestro: dal 2005 ha conquistato sei gare, quattro pole e sedici podi attraverso Formula Renault, Formula Bmw, Champ Car, Atlantic Championship e Indycar. Oggi è la donna con il palmares più pesante.

F1WEB.it: Sei arrivata alla Sauber come “pilota affiliato”, che per la Formula 1 è una posizione inedita. Qual è la differenza rispetto a un collaudatore tradizionale?

Simona De Silvestro: Da spiegare è un po’ difficile, comunque la mia posizione è diversa nel senso che è pensata in preparazione dell’anno prossimo, mentre invece i collaudatori di solito hanno esperienza in modo che casomai dovesse capitare qualcosa ai titolari sono pronti a correre. Un pilota affiliato deve prepararsi e imparare prima di andare in macchina.

F1WEB.it: Sei già stata a Hinwil, nella sede della Sauber?

SDS: Sì, ho cominciato il mio programma di allenamento una settimana fa, sono stata lì quasi ogni giorno. Non c’erano molti per via del Gran Premio (a Melbourne, ndr), comunque ci sono stata diverse volte da quando ho firmato.

F1WEB.it: Hai anche provato il simulatore?

SDS: Non ancora, ma abbiamo programmato delle sessioni.

F1WEB.it: Quando pensi di ottenere la superlicenza?

SDS: In questo momento il piano è di provare a ottenerla a Barcellona o Silverstone (ai test inter campionato, ndr), ma non è ancora deciso. Adesso mi sto concentrando sul test che farò con una macchina più vecchia. Vediamo come va. E spero di avere la superlicenza prima possibile.

F1WEB.it: Sono passati vent’anni dall’ultima volta che una donna si è schierata in un Gran Premio. In Indycar sembra più facile…

SDS: Non esattamente. Diciamo che quello che ha fatto Danica Patrick in America quasi dieci anni fa ha aperto la porta. In Formula 1 è diverso perché quello è il livello massimo dell’automobilismo sportivo e quasi tutti i piloti vogliono esserci. I posti sono solo 22, quindi è difficile in generale e c’è bisogno di avere tutto un pacchetto per entrare. Devi essere veloce. E questo penso che finora è mancato.

De Silvestro, Sauber,