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La logica delle date per i test con Pirelli. E quello scambio tra Mercedes e Marussia

lunedì 10 marzo 2014 · Test
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C’è un conto che non torna nella programmazione dei test. E per il nocciolo bisogna prenderla alla larga. Dunque. L’anno scorso la Fia dopo lo scandalo delle prove di Mercedes con Pirelli ha ridefinito le regole. Con meno scorciatoie e più controlli. Ma ha pure concesso che tra la data dell’ultimo test e il 31 dicembre vengano organizzate quattro sessioni di prove. Aperte a tutti, su piste da Gran Premio, di due giorni ciascuna.

In tutto fanno otto giornate di prove inter campionato in cui ognuno può mandare in pista quello che gli pare senza vincoli sugli sviluppi. A una condizione: una giornata bisogna dedicarla in toto a Pirelli che deve sperimentare i pneumatici per il 2015.

Adesso, togliendo la sessione di novembre negli Emirati Arabi perché le mescole sperimentali lì si assegnano a tutti e considerato che gli ingegneri della Bicocca non possano seguire più di due squadre alla volta, restano sei giornate che i team si sono spartiti così: a Sakhir, Caterham da sola l’8 aprile, Mercedes e Williams il 9; a Barcellona, Sauber e Toro Rosso il 13 maggio, Force India e McLaren il 14; a Silverstone, Lotus e Ferrari l’8 luglio, Marussia e Red Bull il 9.

A caso? Per niente. Perché thejudge13.com faceva notare che siccome il test lo deve condurre Pirelli che specifica il set-up, detta gli ordini e poi smista tutte le informazioni agli avversari, le prove dei pneumatici diventano una grana e vanno posticipate.

Qui entra in gioco il cavillo: la prelazione ce l’ha chi s’è piazzato meglio in campionato. Vale a dire che la data più opportuna, la più lontana, la bloccano nell’ordine Red Bull, Mercedes, Ferrari, Lotus, McLaren, Force India, Sauber, Toro Rosso, Williams, Marussia e Caterham. Non è un caso: è quasi la successione dei test all’inverso. Quasi, perché salta all’occhio lo scambio tra Mercedes e Marussia. Senza un motivo apparente.

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