Ma quale Bicester?! Toro Rosso resta a Faenza: “E ci stiamo pure allargando”
domenica 9 marzo 2014 · Dal paddock
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C’è stato un tempo in cui più tecnologia significava tagliare manodopera: “In Formula 1 piuttosto succede l’opposto”. Lo scrive la Toro Rosso su internet per annunciare che il reclutamento di personale specializzato è già partito e interessa praticamente tutte le aree. “Ma siccome più gente significa necessità di spazi, la factory si sta espandendo come lava di vulcano”.
Sono parecchi i reparti che la Red Bull programma di spostare nella nuova unità: si chiamerà STR4, tre piani, 7500 metri quadrati per centri di lavoro, magazzini, banchi di prova e nuovi uffici. Si trasferisce anche Franz Tost che oggi occupa i vecchi uffici di Gian Carlo Minardi a via Spallanzani.
Il primo piano è quasi interamente dedicato all’area di progettazione, le macchine invece vengono assemblate al secondo: “Dimenticatevi le foto classiche delle vetture che vengono spinte sui camion. Da noi sarà diverso. Ma abbiamo previsto di mettere un ascensore, così non dobbiamo calarle dalla finestra”.
Soprattutto, il cuore rimane a Faenza. La prospettiva del trasferimento in Inghilterra l’aveva ipotizzata Autosprint che a febbraio collegava l’addio di Luca Furbatto alla “volontà della squadra di realizzare una struttura a Bicester sotto la direzione dell’attuale direttore tecnico, James Key”.
Là in effetti la Toro Rosso ha già un distaccamento che si occupa di aerodinamica e si aggancia strategicamente alla galleria del vento nelle vecchie strutture di Reynard Racing Cars, quelle che dal 2000 al 2004 erano asservite alla Jaguar prima che le rilevasse Dietrich Mateschitz.
Ma la funzione dei reparti di Bicester almeno per il momento resta di sostegno: “La STR4 è la prova che vogliamo estendere ulteriormente le radici nell’area di Faenza”. E magari anche diventare più autonomi.