Indissolubili: Smedley segue Massa alla Williams. Tutto il peggio dei team-radio
mercoledì 26 febbraio 2014 · Mercato
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Il mercato li divide, il mercato li ricongiunge. Rob Smedley raggiunge Felipe Massa alla Williams, ma anziché assisterlo da ingegnere di pista diventa il nuovo “responsabile delle performance”. Nuovo perché si prende un ruolo che prima non c’era e che Pat Symonds ha preteso per “rafforzare il team in pista” e “supportare lo sviluppo in fabbrica”. Gli ingegneri invece sono Andrew Murdoch per Massa e Jonathan Eddolls per Bottas.
Il passaggio di Smedley alla Williams verso un ruolo di responsabilità più ampia l’aveva anticipato la stampa inglese a settembre, in tempi non sospetti, prima ancora che Massa prendesse la strada di Grove.
Ma adesso il trasferimento sembra in tutto e per tutto il ricongiungimento di una coppia indissolubile che negli anni della Ferrari, tra il 2006 e il 2013, si è fondata su stima cieca e reciproca. Anche oltre il ragionevole confine dell’agonismo, con punte di complicità eclatante e grottesca che hanno prodotto il meglio peggio nei team-radio.
Per esempio: a Sepang nel 2009 si scatena il nubifragio, Massa comincia a lamentarsi di tutto, del kers che non si ricarica, dell’acqua nell’abitacolo, della visibilità che cala. Smedley ribatte: “Felipe, baby, stay cool”.
Ancora: a Hockenheim nel 2010, il muretto impone il gioco di squadra a favore di Alonso e lì Smedley partecipa pubblicamente all’amarezza di baby Massa. Gli dice: “Sorry, good lad”. Cioè: “Mi spiace, bravo ragazzo”.
Infine: a Singapore nel 2011, la regia pesca uno stralcio di una conversazione radio in cui Smedley con un’incitazione estrema chiede letteralmente di “distruggere la gara di Hamilton”. E Massa senza eccessi difatti gli fa saltare i nervi: Hamilton lo tampona, gli buca la posteriore destra, rovina l’ala anteriore, si prende il drive-through e poi arriva quinto.