Pay-per-view e poco appeal: scendono (ancora) gli ascolti dei Gran Premi
mercoledì 5 febbraio 2014 · Fuori tema
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Si è ristretta del 10 per cento la platea mondiale dei Gran Premi di Formula 1. Lo svela la Fom, ma Bernie Ecclestone precisa che il calo non sorprende. Gli ascolti già erano crollati un anno fa, fondamentalmente perché si erano disaffezionati i cinesi, ma anche perché pesava il passaggio in pay-per-view in Inghilterra. Dal 2013 i Gran Premi non sono più in chiaro nemmeno in Italia, Francia e Olanda. Per cui lo streaming selvaggio è cresciuto e le cifre ufficiali sono calate.
Al di là dei numeri, Tony Fernandes prima ancora che la società di Ecclestone diffondesse le statistiche, proponeva una riflessione sull’appeal della Formula 1 e faceva un paragone col calcio, lui che oltre a essere il proprietario della Caterham ha pure comprato il 66 per cento delle quote dei Queens Park Rangers da Ecclestone e Briatore che avevano litigato con Lakhsmi Mittal, l’altro socio. Chiedeva, Fernandes, “l’esame di coscienza”, l’analisi perché la Formula 1 resti a galla senza implodere:
Io sono in una posizione fantastica per giudicare due sport. Ogni settimana vado a vedere una partita che è dannatamente animata, che si giochi contro Yeovil, Doncaster o Leicester. Perché il calcio è imprevedibile. Non è un segreto che la gente paghi sempre di più per guardare il calcio, i diritti tv stanno salendo, gli spettatori aumentano, per cui mi chiedo cosa stiamo facendo meglio della Formula 1.
Spendiamo un mucchio di tempo a guardare quanto è lungo uno scarico o quanto bene funziona un kers e roba del genere. Le gare invece restano sempre le stesse, vincono sempre i soliti tre o quattro team. Non c’è possibilità di outsider.
Ecclestone a gennaio nell’intervista sulla Gazzetta ricordava i tempi dell’esordio: “Quando entrai in Formula 1 negli anni Settanta con la mia Brabham prendemmo subito dei grandi sponsor come Parmalat e Olivetti. I giovani ci seguivano. Oggi i ragazzi forse sono più interessati ad altro anziché allo sport“.
La Formula 1 per accalappiarli continua a provarle tutte: i sorpassi facili, le gomme che si sfaldano, i doppi punti all’ultima corsa.