PHOTO CREDIT · the Cahier Archive

Schumacher, da un mese in coma. E adesso “il tempo gioca a sfavore”

mercoledì 29 gennaio 2014 · Fuori tema
tempo di lettura: 2 minuti

Una o due settimane, è il periodo che si lascia trascorrere mediamente prima di risvegliare i pazienti dal coma. L’hanno spiegato diversi esperti, un po’ dovunque tra stampa e rete. Con Michael Schumacher invece è tutto fermo da un mese. La vita è sospesa, gli interventi al cranio hanno rimosso gli ematomi più estesi, però le condizioni per quanto stabili restano critiche dopo l’incidente a Meribel.

I bollettini sono centellinati, l’equipe dell’ospedale di Grenoble mantiene il riserbo che ha sempre tenuto dal 29 dicembre. Ma adesso il silenzio tradisce un presagio troppo triste. Jean-Marc Orgogozo, il direttore della Federazione di Neuroscienze, su Le Point osserva: “Il tempo gioca a sfavore. Ogni giorno che passa, le possibilità di miglioramento si riducono. Gli interventi dovevano portare un beneficio veloce, seppure non immediato”.

La terapia ha stabilizzato le lesioni, Michael viene mantenuto in ipotermia e secondo la Bild ogni giorno i muscoli e le articolazioni vengono sollecitati in previsione della riabilitazione. Ma pure Richard Greenwood, uno degli specialisti che si occupa di danni cerebrali all’ospedale dell’University College di Londra, al Times spiega che “se Schumacher sopravviverà, non sarà più Schumacher”

Sabine Kehm frena. Ribadisce: “Le informazioni che non vengono dai medici di Schumacher o dal management sono speculazioni”.

La Mercedes intanto ha un hashtag sulla nuova macchina: #KeepFightingMichael, in posizione strategica vicino allo sponsor. La Ferrari il 3 gennaio aveva chiamato i tifosi alla marcia silenziosa sotto l’ospedale, risponde da Jerez de la Frontera con la foto di gruppo del test team: “Forza Michael”.

Umberto Zapelloni sul blog della Gazzetta pretendeva di più, che Maranello a Schumi dedicasse l’ultima rossa: “Quel MS che mi sarebbe piaciuto vedere accanto alla sigla prescelta”. La Ferrari nel 2003 aveva intitolato la macchina a Gianni Agnelli. Che se n’era appeno andato all’altro mondo. Schumacher alla vita è ancora aggrappato.

Ferrari, Gazzetta dello Sport, Kehm, Mercedes, Schumacher,