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Gran Premio di Abu Dhabi 2013, gara

domenica 3 novembre 2013 · Roundup
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Fa un po’ di tondi pure stavolta, ma a differenza dell’esibizione di Nuova Delhi la macchina la riporta ai box dopo il giro d’onore. Sebastian Vettel vince anche a Yas Island, schiaccia Webber e firma l’undicesima vittoria dell’anno. Sono sette consecutive in una sola stagione, come quelle di Schumacher che nel 2004 era salito sul gradino più alto al Gran Premio d’Europa e c’era rimasto fino all’Ungheria.

Webber. Sbaglia ancora la partenza e prende un’altra volta la paga da Vettel. Dopo metà gara è già mezzo minuto indietro: “Sulle morbide non ero veloce. Lì Seb mi ha battuto”.

Rosberg. S’era dato un obiettivo: “Essere il migliore degli altri nel weekend”. E ci riesce perché arriva terzo. Bravo anche a far sentire il fiato sul collo a Webber.

Grosjean. Anticipa il cambio gomme per saltare Webber, la Red Bull capisce tutto e lo marca a uomo. E la Lotus con quella mossa si gioca anche il podio. Ma il quarto posto è ossigeno per la corsa al secondo posto nei costruttori.

Alonso. Con troppo ottimismo, prometteva: “Faremo più punti di Lotus e Mercedes”. Non crolla la Ferrari, ma la promessa resta inevasa. Scavalca Massa al secondo pit-stop, ma in uscita dai box sconfina oltre il cordolo nel duello con Vergne. La Fia lo grazia, sebbene avesse promesso il pugno duro alla vigilia…

Hamilton. Per un secondo, di Resta gli arriva davanti. Ma il suo è un settimo posto sofferto che dà la misura di un campione. In parco chiuso la Mercedes gli sostituisce tutto il complesso della sospensione posteriore, lui lamenta vibrazioni nel giro di schieramento, poi lotta col sottosterzo: “Non so cos’è che non va. Non c’è grip”.

Hulkenberg. La squadra gli rovina la gara quando al pit-stop non controlla la pit-lane e rischia di mandarlo addosso a Perez. Prende il drive-through e continua a battersi come un leone. Contro le Toro Rosso non può andare né a destra né a sinistra: si butta in mezzo. Con la manovra più ardita e spettacolare di tutta la corsa.

Raikkonen. Scatta ultimo per la retrocessione di sabato, prende una botta alla sospensione anteriore alla prima curva, è il primo a ritirarsi nella gara che l’anno scorso l’aveva visto in trionfo. Iceman stavolta la vittoria più grande la conquista sul piano economico, sabato sera, quando si fa firmare dalla Lotus un patto di garanzia che risolve la disputa per recuperare i pagamenti arretrati.

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