Pirelli d’obbligo anche nel 2014. Mentre la gara in Corea riaccende il malumore
lunedì 7 ottobre 2013 · Gran Premi
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Esce dalla seduta del Consiglio Mondiale con il rinnovo del contratto per il 2014. Ma Pirelli rimedia una riconferma che di fatto è forzata perché la Fia non ha avviato nessuna gara d’appalto e le squadre nel frattempo – lo svelava la McLaren a settembre – hanno fatto ruotare i progetti dell’anno venturo intorno alle caratteristiche delle gomme della casa della Bicocca. Anche perché Michelin che ad agosto aveva aperto la porta al ritorno non ha mai intavolato davvero le trattative.
Al netto degli aspetti commerciali, a Yeongam il dibattito sui pneumatici s’è riaperto. Alonso sabato pomeriggio già diceva: “Queste non sono gomme di qualità”. Hembery con supponenza gli aveva risposto: “C’è una persona che sta per vincere il quarto mondiale di fila. Alonso può chiedere a lui qualche consiglio per tirare fuori il meglio dalle stesse gomme”. Sta di fatto che domenica una striscia nera preoccupante sull’anteriore destra ce l’aveva pure Vettel.
Pirelli in Corea portava medie e supermorbide, secondo una scelta che “poteva sembrare aggressiva, ma – si giustificano i tecnici – è stata coerente con le richieste dei team”. Che poi invece hanno fatto i conti col graining e hanno riempito la pista di riccioli già dopo dieci giri.
È un problema vecchio, con implicazioni sulla sicurezza quanto sulle prestazioni. A Singapore un truciolo di gomma s’era infilato in mezzo ai flap dell’ala anteriore della Mercedes di Rosberg che da lì in poi aveva cominciato a soffrire il sottosterzo.
Non c’è solo l’usura aberrante, comunque, nel bollettino della Corea. A Perez che aveva spiattellato il battistrada con una staccatona a ruote fumanti è esplosa l’anteriore destra sul secondo rettilineo. Come le legnate di massa a Silverstone. Su quest’aspetto c’entra più la costruzione che la mescola. Ma Webber, che sui detriti della McLaren ci ha bucato le sue gomme, a caldo spiegava alla Bbc: “Ci diranno che il cedimento di Perez è dovuto al bloccaggio. Io dico che la ragione per cui i piloti arrivano a bloccare in frenata è che restano senza battistrada”.
Per sostenere la guerra dialettica, Hembery nel comunicato di domenica sera ribadiva: “Non c’è alcun problema di fondo, gli spiattellamenti e le forature sono parte integrante delle corse”. Ma nel frattempo anche Alonso era tornato all’attacco: “Per noi parlano i fatti, loro rispondono con le parole”.