Ferrari, è il giorno di James Allison
domenica 1 settembre 2013 · Mercato
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Le chiacchiere, come in caserma, stanno a zero. I fatti invece parlano chiaro: la Red Bull si adatta dovunque, la Ferrari no. “Ma fino al Canada – dice Stefano Domenicali su formula1.com – la vettura è stata buona”. Dopo Montréal, gli ostacoli: “Le modifiche, invece che migliorare la macchina, l’hanno rallentata”. La F138 ha guadagnato carico al posteriore senza compensare il bilanciamento all’avantreno. “Ma ci ha condizionato anche il cambio delle specifiche delle gomme Pirelli. Un dato di fatto, non voglio commentare. Ma resta un fatto”.
Quella di Spa, con il secondo posto di Alonso in rimonta dalla quinta fila, è una svolta: “Il risultato va nella direzione che cercavamo. Ci stiamo avvicinando alla lotta per il campionato”. Massa fa notare: “In Belgio abbiamo usato tutto quello che abbiamo portato”. Nel senso che le novità hanno funzionato e sono rimaste sulla macchina anche dopo le prove libere.
Da oggi nell’ottica del miglioramento continuo diventa operativo anche James Allison che ad aprile ha lasciato la direzione tecnica della Lotus e all’inizio sembrava destinato alla Honda per lo sviluppo dei motori in chiave 2015.
Laureato a Cambridge nel 1991, subito alla Benetton, poi alla Larrousse. Alla Scuderia ha lavorato già, tra il 2000 e il 2005 al servizio di Ross Brawn. Nell’organico di Maranello adesso si innesta come Direttore Tecnico Autotelaio, nella posizione in cui Alonso aveva chiesto Pat Symonds prima che lo bloccasse la Williams.
Contestualmente Pat Fry passa al rango di Direttore dell’Ingegneria e sposta su Allison quei compiti per cui la Ferrari non aveva una figura deputata: “È un’operazione che cambia l’organizzazione – spiega al blog di Adam Cooper – e il funzionamento dell’azienda. Ma riguarda pure la macchina”.
Anche perché al di là del confronto con Vettel, il 2014 è l’anno del ritorno ai motori turbo: “Se un top team vuole valere nel 2014 – avverte Domenicali – deve iniziare a pensarci presto. Possono esserci enormi sorprese in termini di gerarchie. Per quanto mi ricordo, i cambiamenti che stanno arrivando sono i maggiori che abbiamo mai avuto in Formula 1. E se non li affronti bene sei perduto”.