Gran Premio d’Ungheria 2013, qualifiche
sabato 27 luglio 2013 · Roundup
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Nessun handicap malgrado l’assenza ai test di Silverstone: Mercedes in qualifica resta al top e si prende la pole di Budapest con Hamilton, mentre Vettel si difende con il secondo posto davanti a Grosjean e Rosberg. La Ferrari stava impostando tutto il week-end sulla prestazione delle qualifiche. Invece Alonso si piazza quinto e lo dà come un miracolo. Domenicali chiosa: “Non è questa la nostra pista”. Già, qual è?
Sub judice. Stavano per squalificarlo per eccesso di flessibilità del fondo piatto. Solo in tarda serata Grosjean si è salvato, quando la Lotus attraverso la telemetria è riuscita a dimostrare ai commissari che l’anomalia era dovuta alla crepa prodotta in Q2 con un passaggio troppo audace sul cordolo della curva 11.
Corrosivo. Guasti combinati al kers e al cambio. È contrariato Webber per il decimo posto: “Girare con un passo così lontano dal potenziale della macchina è incredibile. Pesantemente frustrante. Sembriamo degli stupidi, è imbarazzante”.
Idee confuse. Dovevano essere dure e medie le mescole per Budapest, come a Sakhir e Silverstone, nonostante l’Hungaroring richieda carico alare minore e assetti più morbidi. Perciò la decisione aveva prodotto malcontento. Poi nel frattempo è esplosa la crisi che dopo Silverstone ha imposto la riconfigurazione delle strutture, per cui Pirelli è tornata sulla scelta più logica: medie e morbide. Insomma coi nuovi pneumatici sono più sereni anche i gommisti quando valutano le assegnazioni.
Briganti e dintorni. Licenziato in tronco, è Mike Coughlan che paga la regressione della Williams. A marzo si era fatto bocciare dalla FIA una soluzione ardita sugli scarichi. Era approdato a Grove nel 2011 dopo l’esilio per via della spy-story. Al suo posto dalla Marussia arriva Pat Symonds. Un altro con la coscienza sporca date le rivelazioni sul crash-gate di Piquet.
Sicurezza. Caschi per tutti in pit-lane, confino al muretto per i cameraman e riduzione dei limiti di velocità: entrano in vigore in Ungheria le misure straordinarie dopo l’incidente al Gran Premio di Germania. Nel frattempo i team rigettano l’imposizione del tempo minimo di sosta e la FIA vaglia la possibilità della retrocessione in griglia come sanzione per gli errori ai pit-stop.
Felicità è… Nonostante gli affanni della MP4/28, Button il sorriso non lo perde. E ai giornalisti che glielo fanno notare risponde: “Guido comunque una macchina da competizione e faccio uno dei lavori più belli del mondo”.
Pronostici. Informazioni sparse dall’albo d’oro per piazzare una scommessa sul vincitore della corsa: a Budapest la Ferrari non vince dal 2004, la McLaren si è aggiudicata sei edizioni negli ultimi dieci anni. La favorita per i bookmakers resta la Red Bull che però si è imposta solamente nel 2010. Con Webber.