Giro di vite dopo lo scandalo dei test Pirelli: meno scorciatoie e più controlli
martedì 2 luglio 2013 · Test
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La conferma del fatto che l’inconsistenza della sentenza sui test proibiti di Mercedes e Pirelli si spiegava anche con l’omissione di vigilanza della Federazione, è arrivata venerdì pomeriggio quando il Consiglio Mondiale in seduta a Goodwood ha approvato la nuova regolamentazione sulle prove e di fatto ha sancito il criterio di controllo che ai test ancora mancava.
Si tratta di una modifica sostanziale che Charlie Whiting si è già occupato di spiegare alle squadre in forma privata, in un’email che Autosport ha rintracciato. Il punto fondamentale è che adesso la Federazione pretende almeno due settimane di notifica prima di approvare un test e chiede di conoscere la sede delle prove, i nomi dei piloti, le specifiche della macchina e le motivazioni.
Dice Ross Brawn: “La FIA adesso considera il problema nell’insieme, non il caso particolare. Ci sono state delle squadre che hanno tenuto dei filming days a Idiada. Parliamone”.
La nuova procedura infatti va letta nel contesto della riorganizzazione del calendario delle prove, riformula le giornate di filmati promozionali che nel 2010 avevano prodotto malcontento per come li interpretava la Ferrari, e cancella il programma Young Driver che dall’anno scorso ha cambiato cadenza in funzione delle esigenze tecniche delle squadre. Per cui la novità del criterio della trasparenza delle prove alla fine si applica agli shakedown in rettilineo e alle sessioni straordinarie che Pirelli formalmente può continuare a commissionare alle squadre. A maggior ragione nei casi di emergenza. Tipo Silverstone.
La FIA introduce però quattro sessioni collettive inter campionato di due giorni ciascuna, su piste europee il martedì e il mercoledì dopo il Gran Premio, così da minimizzare i costi delle trasferte. In più, liberalizza le prove di gennaio in concomitanza con l’avvento del V6 turbo. L’idea è piaciuta a Martin Whitmarsh: “Mi pare una cosa sensata, mette d’accordo un po’ tutti”.
Anche perché complessivamente l’aggravio di spesa dovuto al riordino delle prove è ammortizzato dai nuovi coefficienti di utilizzo delle gallerie del vento. Con il proposito che due squadre possano cominciare a condividere le strutture.