Dalla soffiata alla sentenza, la cronologia essenziale dello scandalo dei test
domenica 23 giugno 2013 · Test
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È il 15 maggio, il Gran Premio di Spagna si è corso tre giorni prima e l’ha vinto Fernando Alonso. La Mercedes si trattiene per una sessione di test e fa mille chilometri. Al volante Nico Rosberg e Lewis Hamilton, coi caschi camuffati. La macchina è quella del campionato in corso. Il paddock ignora. O perlomeno ancora non si muove. Pius Gassó è un ex pilota, abita a due passi dalla pista: scatta delle foto e le mette su Twitter. Non ci dà peso nessuno.
26 maggio. Nella notte tra sabato e domenica, mentre Monaco aspetta il Gran Premio e le Mercedes sono in prima fila, inizia a circolare la voce del test di Barcellona. Viene fuori anche l’informazione che una sessione l’abbia svolta pure la Ferrari con un telaio del 2011, teoricamente nel rispetto delle regole. Stefano Domenicali e Chris Horner firmano un esposto congiunto contro la Mercedes.
27 maggio. In una nota a beneficio della stampa, la FIA ricorda che i test supplementari con l’obiettivo specifico di provare le gomme sono concessi a patto che l’offerta venga estesa a tutte le squadre. Sul caso della Mercedes puntualizza anche che l’impiego delle vetture del campionato in corso è ammesso in linea teorica a condizione che la sessione venga condotta da Pirelli anziché dal team.
28 maggio. La FIA chiama in causa ufficialmente i responsabili di Pirelli e pretende il report sulle prove effettuate a Barcellona.
31 maggio. Pirelli in conferenza stampa straordinaria ribadisce che “nessuna squadra è stata avvantaggiata dai test di gomme” e che la possibilità di provare gli upgrade “è stata proposta a tutti”. Mario Isola, il responsabile del settore corse, ammette però che “i dati non sono stati condivisi tra le squadre”. Probabilmente per via del mancato rinnovo dei contratti. In serata la FIA convoca ufficialmente sia la Mercedes che la Ferrari “per rispondere nell’inchiesta disciplinare”.
5 giugno. La FIA chiude l’inchiesta, convoca la Mercedes davanti al Tribunale Internazionale e archivia il caso della Ferrari.
13 giugno. Sport Bild pubblica una copia dell’accordo in cui le squadre si impegnano ad ottenere il parere reciproco in merito a eventuali test di gomme in chiave 2014. E c’è anche la firma di Ross Brawn.
20 giugno. Il Tribunale Internazionale si riunisce a Parigi. Il verdetto slitta al giorno seguente, ma in aula gli avvocati di Ross Brawn addensano nuove nubi sulla Ferrari. Il giorno seguente la sentenza ammonisce sia Mercedes che Pirelli. La casa di Stoccarda viene esclusa dai test dei giovani. Non c’è ricorso.
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