La Ferrari perde il suo primo vincitore: è morto José Froilan Gonzalez
martedì 18 giugno 2013 · Amarcord
tempo di lettura: 2 minuti
Se n’è andato a 90 anni il toro della pampa, toro per la corporatura quanto per l’ostinazione alla guida, all’anagrafe José Froilan Gonzalez, per gli amici Pepe, ma per tutti sempre e solo el Cabezón, indelicatamente, per le dimensioni del capoccione.
Il posto nella storia se lo guadagna nel 1951, il 14 luglio è lui a mettere le mani sulla prima coppa della Ferrari, a Silverstone apre il ciclo vincente del cavallino rampante, nella prima gara che l’Alfa Romeo si fa sfuggire da quando esiste il mondiale di Formula 1.
Quel giorno, in base agli accordi, al rifornimento dovrebbe passare l’auto ad Ascari che s’è ritirato per il guasto del cambio: “Feci per scendere, lui mi mise una mano sulla spalla e mi lasciò continuare”. Verso un primato imperituro e un onore impareggiabile.
Tant’è che Gonzalez nel 2011 in un’intervista racconta: “Mi resi conto di che cosa voleva dire aver vinto quella corsa soltanto il mercoledì successivo, quando incontrai don Enzo a Maranello. Nel suo ufficio, dietro la scrivania, c’era una grande foto della vittoria. Mi chiese di firmarla e raccontargli ogni minimo dettaglio. Poi mi regalò un orologio d’oro con il Cavallino Rampante nel quadrante”.
Guida a gomiti larghi, quasi fuori dall’abitacolo, col busto accompagna l’auto seguendo l’andamento delle curve.
Inizia in Argentina, poi si trasferisce in Europa con il supporto dell’Automobile Club nazionale, sulle orme di Fangio. In Formula 1 vince due volte, entrambe a Silverstone, conquista 3 pole e 15 piazzamenti a podio. Ma nel palmares conta anche un’affermazione alla 24 Ore di Le Mans, sempre con la Ferrari, in coppia con Trintignant nel 1954 sulla 375 Plus.
Luca Cordero di Montezemolo affida un ricordo al sito della rossa: “Ci eravamo sentiti soltanto poco tempo fa e avevamo parlato di vetture e di corse, l’argomento che più lo entusiasmava. È sempre rimasto molto affezionato alla Ferrari in tutti questi anni, era un pilota e un uomo che faceva parte integrante della nostra storia. Con lui perdiamo un vero amico”.