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Il saluto alla folla e la vittoria che sfuma: Mansell ko a Montréal nel 1991
venerdì 7 giugno 2013 · Amarcord
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Finì nelle balle di paglia Jack Brabham a Monte Carlo nel 1970 mentre chiudeva l’ultimo giro; si fermò Mika Hakkinen in Spagna a Barcellona nel 2001 a cinque curve dal traguardo; si è ritirato Felipe Massa in Ungheria nel 2008 a tre giri dalla fine. Ma di tutte le disfatte degli ultimi metri, la più clamorosa resta quella di Nigel Mansell con la Williams in Canada nel 1991.
Adrian Newey se la ricorda così: “Doveva essere la mia prima affermazione in Formula 1 in veste d’ingegnere e sinceramente pensavo che dopo molti tentativi avrei finalmente conquistato quel successo”.
Patrese sabato piega Mansell nella lotta alla pole position, il leone d’Inghilterra però lo passa alla partenza e si mette a fare l’andatura. Corre praticamente da solo, anche perché dopo 40 giri Patrese viene risucchiato alle spalle di Piquet a causa di una foratura. E Senna che ha vinto quattro gare di fila si ferma per il guasto dell’alternatore, comunque è già fuori dai giochi prima di ritirarsi.
Praticamente il vantaggio di Mansell è di assoluta sicurezza, lui già pregusta la festa del podio e non aspetta la bandiera a scacchi per ricambiare l’affetto dei tifosi: per salutare il pubblico lascia calare inesorabilmente i giri del motore, provoca le bizze dell’impianto idraulico e il guasto del cambio.
Parcheggia in uscita dal tornante, con il traguardo a portata di mano. Per la gioia di Nelson Piquet che raccoglie l’ultimo trionfo in Formula 1: “Non ci credevo. Ma non mi dispiace per lui”.