Test segreti con Pirelli, il caso si allarga: la Federazione cita anche la Ferrari
sabato 1 giugno 2013 · Test
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Che avesse provato anche la Ferrari – mille chilometri in tre giorni come le frecce d’argento – s’era scoperto già a Monte-Carlo. Con un distinguo, perché il Cavallino assicurava di essersi mantenuto dentro i limiti delle regole e cioè mandando in pista la rossa del 2011 tramite il reparto clienti, mentre la Mercedes il test se l’è sparato con la macchina attuale in previsione della delibera di un’evoluzione tecnica del telaio.
Fatto sta che la Federazione Internazionale adesso vuole vederci chiaro anche sull’episodio della Ferrari.
La nota è arrivata venerdì sera sul tardi: quattro righe sul sito della FIA da cui traspare che Maranello è dentro il caso e non è propriamente parte lesa, perché l’organo di controllo del campionato sottolinea che “per aver partecipato a test di gomme nel corso del 2013” tanto Mercedes quanto Ferrari sono chiamate “a rispondere all’inchiesta disciplinare”.
È una convocazione che fa seguito alla richiesta che la FIA aveva già avanzato nei confronti di Pirelli per ottenere un report dettagliato sui test e verificare che l’opportunità di condurre le prove fosse stata offerta effettivamente a tutti i team.
Su questo punto, nella conferenza stampa straordinaria di venerdì mattina, prima che lo scandalo si allargasse alla rossa, Paul Hembery cita scambi fitti di corrispondenza, un’email dei primi di marzo, inviti imparziali alle squadre in “diversi contesti ufficiali” con lo scopo di organizzare le sessioni di prove: “Avevamo fatto presente che la richiesta partiva dall’indisponibilità di una vettura adeguata”. E sul contenuto della sperimentazione di Barcellona: “Era tutto finalizzato al 2014. La delaminazione l’abbiamo risolta in laboratorio”.
Sulle modalità del test con la Mercedes chiarisce: “Non avevamo chiesto che venissero con la macchina del 2013”. E questo adesso è l’elemento più complesso che la difesa di Stoccarda deve gestire.