Gran Premio di Monaco 2013, qualifiche
sabato 25 maggio 2013 · Roundup
tempo di lettura: 2 minuti
La lode più carina la compone Damon Hill: “Quando era in squadra con Schumacher era difficile giudicarlo perché Michael non era quello di una volta. Adesso c’è un nuovo termine di paragone. E bisogna dire che Nico Rosberg è dannatamente bravo”. Il cruccio resta la tenuta delle gomme. Nel frattempo la pole position di Monaco è sua. E nel computo del 2013 è la terza consecutiva.
All’acqua pazza. Per via della pioggia la qualifica diventa un gioco di strategia sulla tempistica dei cambi gomme: prima sessione con le intermedie, seconda su asfalto misto e terza su pneumatici da asciutto. Sia Alonso che Hamilton agguantano in extremis il passaggio in Q3.
Gli sconfitti. Per la terza posizione Vettel dà la colpa solo a se stesso: “Credevo di avere quel decimo che mi è mancato”. Al clima più freddo del previsto la Ferrari attribuisce invece le ragioni del sesto posto di Alonso, che paga un secondo di ritardo da Rosberg.
Crash show. È lunga la serie di incidenti nelle libere del mattino: Massa sbatte alla curva di Santa Devota e scivola sul sagrato con le ruote divelte; nello stesso punto si schianta Grosjean che ci aveva picchiato pure giovedì; alla curva del Casino si ferma Sutil.
Helmet parade. Per Alonso il puzzle dorato delle vittorie, per Vergne l’omaggio a Cevert a 40 anni dalla scomparsa, per Vettel un’immagine d’epoca del successo di Moss del ’61 e una pinup che si sveste in base alla temperatura esterna. A Monaco i caschi sono tutti più creativi. Maldonado il più ironico: “No points no party”, in combinazione kitsch con l’icona di Santa Devota.
E Bernie pizzica Kimi. Come l’anno scorso il casco di Raikkonen celebra James Hunt. Ma stavolta è più di una commemorazione perché lancia una linea di prodotti commerciali ed è commissionato dalla famiglia Hunt. Lo schema non è piaciuto alla FOM di Ecclestone che da regolamento accetta le scritte sui caschi solo lateralmente per non disturbare la schermata della telecamera on-board. Per lo stesso motivo Vettel aveva rimosso uno sponsor ad Austin.
Va’ dove ti porta il cuore. In anticipo di sei mesi, la McLaren ha liberato Paddy Lowe che dal 3 giugno può vestire l’uniforme della Mercedes. L’operazione era partita a febbraio, ma Woking aveva il diritto di trattenere Lowe fino a novembre: lo rilascia in anticipo per salvaguardare la convivenza con Mercedes nel 2014 prima del passaggio ai motori Honda.
Renault power. Già motorista di maggioranza del paddock, la Régie si rafforza in proiezione 2014 con la fornitura alla Toro Rosso che passa ai francesi dopo otto anni con la Ferrari.