Patente a punti all’inglese dal 2014, ma l’accordo pieno non c’è. Ecco perché

domenica 19 maggio 2013 · Regolamenti
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Insieme con i motori sei cilindri turbo, nel 2014 arriva anche il nuovo criterio per la gestione delle penalità. Non è una rivoluzione del sistema di giudizio perché sostanzialmente gli illeciti da sanzione e le condanne corrispondenti non cambiano a livello sportivo. La novità è l’abbinamento ad un punteggio.

Le squadre a Barcellona hanno votato per l’introduzione della patente a punti con il metodo del Regno Unito che a differenza di quello italiano prevede che i punti vengano sommati anziché sottratti. Identico a quello del codice inglese anche il tetto massimo: a 12 scatta la sospensione della licenza che nel caso specifico della Formula 1 significa una corsa di squalifica. Ma nei Gran Premi, trascorsi 12 mesi il conto si azzera.

Dopo la Cina, F1WEB.it faceva notare che l’atteggiamento della Federazione stava virando verso un arbitraggio all’inglese con l’aggravante di forti discrepanze tra le penalità per colpe simili. Un’impressione che è diventata una conferma quando Auto Motor und Sport ha rivelato i contorni di un incontro segreto in cui la FIA prima del via del Mondiale aveva chiesto ai commissari di allentare la pressione per non scoraggiare i duelli in pista.

Con l’introduzione della licenza a punti, i team di fatto stilano una gerarchia per i crimini, a garanzia dell’applicazione più uniforme delle sanzioni perché esiste una corrispondenza univoca tra l’infrazione e il punteggio.

Nello specifico, la bozza della tabella completa l’ha pubblicata Auto Motor und Sport. F1WEB l’ha impiegata per calcolare che Pastor Maldonado, che l’anno scorso ha collezionato sanzioni ad ogni livello, è risultato inequivocabilmente il più indisciplinato del paddock, tra incidenti, ostruzionismo ed eccessi di velocità si sarebbe appesantito la licenza già di 18 punti.

Il sistema perciò non piace a tutte le squadre. Tant’è che alla fine la proposta è passata con 7 voti a favore e 4 contro. Non a caso, quelli di Red Bull, Toro Rosso, Lotus e Williams che, almeno l’anno scorso, in direzione gara ci sono finite più d’una volta.

E chiaramente l’unanimità non c’è nemmeno tra i piloti. Sebastian Vettel dice: “Rischiamo di essere sanzionati pure per qualcosa che non possiamo controllare”. Felipe Massa invece: “Per me non cambia nulla. Se continuo a comportarmi correttamente come ho sempre fatto, è una questione che non mi riguarda”. Lo diceva alla vigilia, poi sabato in qualifica la FIA l’ha retrocesso di tre posti per ostruzionismo a Webber. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Fia, Maldonado, Massa, Vettel,