Pirelli, troppe ombre: due cedimenti con Massa. E aveva forato anche Hamilton
martedì 23 aprile 2013 · Gran Premi
tempo di lettura: 2 minuti
Ha vinto due corse su quattro, ma la Red Bull resta la squadra più accanita sulla questione della modifica delle mescole. Christian Horner lo ribadiva in Bahrain ad Autosport: “Con queste gomme si va troppo al limite. Ci sono squadre che sembra abbiano anche più problemi di noi“.
Il tema delle gomme a Sakhir era caldissimo già prima che le macchine andassero in pista, per il fatto che Pirelli all’inizio aveva optato per assegnare alle squadre le dure e le morbide; poi invece sulla base di altre analisi ha sostituito le morbide con le medie per andare sul sicuro.
Paul Hembery giurava che la modifica dell’allocazione delle mescole non fosse direttamente collegata ai consumi registrati in Cina: “La variazione era stabilita da tempo”. Ma in qualche modo si riconduce al fatto che rispetto alla pianificazione varata all’inizio della stagione, la casa della Bicocca non fosse al cento per cento tranquilla per le temperature del Bahrain.
È in questa prospettiva che i cedimenti registrati a Sakhir assumono un contorno preoccupante. Sabato sera, dopo che Lewis Hamilton aveva letteralmente perso uno strato del battistrada nelle prove libere, Hembery aveva risposto con stizza a James Allen in merito all’ipotesi che la causa fosse un problema strutturale della carcassa.
L’allarme comunque domenica non è rientrato perché Felipe Massa per due volte si è ritrovato la posteriore destra fuori uso: “Nel primo caso forse ho patito anche io la delaminazione del pneumatico, proprio come Hamilton nelle prove. Sul secondo episodio direi che c’è stata una foratura”.
Dalle immagini della telecamera on-board si vede che la fascia del battistrada si distacca di netto e di schianto dal fianco, nel punto dove i tecnici della Pirelli hanno riscontrato le tracce di un taglio che attribuiscono ai detriti. E in effetti in gara si erano scontrati Vergne e van der Garde.
Per dare credito alle valutazioni, Hembery dopo la corsa pubblicava su Twitter le fotografie dei pezzi di carbonio raccolti dai commissari e scriveva: “Eccoli, per quelli che dubitano ce ne fossero in pista”. Massa nel frattempo la bomba l’aveva tirata: “È difficile dire se queste gomme mettono a rischio la nostra sicurezza. Ma una cosa del genere non mi era mai successa”.