Caterham e Marussia, solo piloti con lo sponsor. Alguersuari: “È un’asta”
domenica 17 febbraio 2013 · Mercato
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“Ho 22 anni. Non posso credere che la mia carriera sia già finita”. Lo sfogo è di Jaime Alguersuari che contava di rientrare nei Gran Premi e invece resta a casa perché la Formula 1 “è diventata un’asta”, o anche “un autonoleggio di lusso” per come la vede Jarno Trulli.
Le formazioni ne risentono soprattutto in fondo allo schieramento. E per la prima volta da quando corrono in Formula 1, Caterham e Marussia schierano solo ed esclusivamente piloti con lo sponsor.
Max Chilton entra nel team di John Booth e di fatto corre per il papà che ha comprato il 49% delle quote della squadra. L’altro volante, che da contratto spettava a Timo Glock, va invece a Luiz Razia: secondo Turun Sanomat porta una dote di 15 milioni di dollari che sono garantiti da un fondo di investimento europeo.
Con la stessa strategia commerciale, alla Caterham entrano Charles Pic e Giedo van der Garde. E l’analogia è preoccupante perché Pic arriva dopo un anno alla Marussia e come Chilton si fa sostenere dalla famiglia che gestisce Groupe Charles Andre, mentre invece i soldi di Van der Garde provengono dalla compagnia McGregor.
Martin Whitmarsh faceva una riflessione, l’ennesima su un aspetto dolente che tutti dibattono e che nessuno ha la forza di cambiare: “Nella maggiore categoria dei motori non dovrebbero esserci dei piloti paganti. Molti non sono abbastanza competitivi per restare in Formula 1. E c’è qualcuno che vorrebbe entrare ma non può”.
Per esempio Edoardo Mortara: “Mi ricordo – dice Jarno Trulli a crash.net – che un paio d’anni fa lo segnalai a un po’ di persone. Un pilota italiano che sta andando bene in DTM e potrebbe diventare una vera star in Formula 1, però non ha sponsor. Non è successo niente. Roba da matti”.