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Nuove tecnologie: quanto vale (e quanto costa) un simulatore per la Formula 1
mercoledì 13 febbraio 2013 · Tecnica
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La voce fuori dal coro è di Kimi Raikkonen: “Il simulatore non mi serve. Io un nuovo circuito lo imparo subito, non sono come gli altri”. Mente, perché la funzione del simulatore non è limitata all’apprendimento e nell’epoca del divieto dei test tutte le squadre se ne servono per trovare la base dell’assetto prima ancora di andare in pista.
È una filosofia che la McLaren è stata tra le prime a sposare. Pedro de la Rosa, che sul simulatore di Woking ci ha trascorso delle giornate e che adesso deve guidare lo sviluppo della stessa tecnologia anche a Maranello, ammette: “La McLaren ha cominciato col simulatore nel 2003 e quindi è avanti di un bel po’ di anni rispetto alle altre squadre”.
Non solo. Nel 2011, per una tecnologia che ricalca quella dell’aviazione militare britannica, ha investito altri 40 milioni di dollari. Adesso la Ferrari cercan di adeguarsi: “Potrebbero volerci sei mesi, un anno o due, ma bisogna cominciare perché – aggiunge de la Rosa – non ci sono test e quindi chi non ha un simulatore sviluppato paga un handicap enorme”.
E Maranello con il sistema pensato e assemblato sotto la supervisione di Anton Stipinovich è indietro sia in termini di hardware che software: “Ma – spiega Pedro – cominceremo dall’hardware, perché altrimenti non possiamo allinearci nemmeno coi software”.
Oggi la Formula 1 consuma più sul virtuale che sul reale. Secondo il rapporto 2012 di Trucost che per conto della FOTA analizza periodicamente il tasso di utilizzo delle risorse naturali da parte dei team di Formula 1, la fonte principale di emissioni indirette di anidride carbonica per impiego di energia elettrica è dovuta alle gallerie del vento che le squadre impiegano praticamente a ciclo continuo. Al secondo posto, i cervelloni elettronici per la fluidodinamica computazionale. Solo al terzo posto i consumi tradizionali, cioè quelli che si possono imputare ai macchinari di produzione di telai e componenti fisici.