Mondiale 2013, quella data europea che fa gola. Ci pensa Portimao mentre Imola dorme
sabato 8 dicembre 2012 · Esclusive
tempo di lettura: 2 minuti
C’è un week-end che aspetta, nel calendario del 2013. L’ha liberato appositamente il Consiglio Mondiale della FIA, anticipando di una settimana il Gran Premio di Germania e riservandosi la possibilità di assegnare la data del 21 luglio “a un evento europeo”.
Tutti gli indizi portano verso Istanbul, se non altro perché ancora prima che il Consiglio Mondiale deliberasse lo spostamento delle date, Ecclestone già aveva avviato le trattative per riportare la Formula 1 in Turchia dopo l’esclusione maturata nel 2011 alla scadenza naturale del contratto. Ma Bernie vuole il sostegno diretto del governo che invece tramite Suat Kiliç, il ministro dello sport, giovedì ha fatto sapere che i finanziamenti eventualmente devono arrivare dai privati e che i fondi pubblici non si toccano.
In lista per entrare nel giro comunque c’è anche il Paul Ricard che nel 2011 studiava la possibilità di alternarsi con Spa-Francorchamps e che già dispone dell’omologazione massima per la Formula 1. Ma la Francia sta rivalutando pure Magny-Cours dopo l’ascesa di François Hollande e dopo i test dei giovani a valle del Gran Premio d’Italia.
In ogni caso, la data adesso fa gola perché è chiaro a tutti che Bernie è disposto a fare sconti dal momento che ha bisogno di una sede per far quadrare i conti visto che i contratti con gli sponsor e le televisioni sono formalizzati sulla base di venti corse e invece ad ottobre il New Jersey ha chiesto un anno di proroga per la gara di Port Imperial.
Dal Portogallo, i responsabili della pista di Algarve, nella terra del golf e delle pale eoliche, dove la Ferrari ogni tanto andava a fare i test, fanno sapere a F1WEB: “Saremmo felici di ospitare una corsa l’anno prossimo. Il circuito è molto interessante dal punto di vista della guida e offre anche molte opportunità di sorpasso. L’Algarve è anche una bella regione per il pubblico e per le squadre”. La richiesta “non è stata presentata ancora”, ma c’è l’intenzione.
L’Italia ha le carte in regola per giocarsi Imola. Che la licenza, come il Paul Ricard, ce l’ha già. Ma l’Autodromo Ferrari – che un anno fa contro Portimao vinse la volata per aggiudicarsi il recupero della GP2 – oggi nicchia e l’ufficio stampa non risponde.