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Gran Premio degli Stati Uniti 2012, gara
domenica 18 novembre 2012 · Roundup
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Nella terra degli Apache diventa Hamilton l’alleato imprevisto del Cavallino: nega il successo a Vettel mentre Alonso arriva terzo. Tra Seb e Nando restano comunque 13 punti, per cui Matador per aggiudicarsi l’iride in Brasile deve arrivare almeno sul podio. E poi fare i conti con il piazzamento dell’altro.
Toro a metà. La piazza d’onore di Vettel permette alla Red Bull di portarsi a casa il terzo Mondiale Costruttori consecutivo. Webber però non arriva al traguardo per via dell’ennesima rottura dell’alternatore. Proprio ad Austin dove Renault portava dei componenti nuovi. Vettel comincia ad avere qualche brivido: “Non è affatto una buona notizia”.
Strateghi (im)perfetti. Non tanto clamoroso quanto l’incidente farlocco di Nelsinho Piquet a Singapore, ma comunque sportivamente poco pulito il gesto disperato con cui la Ferrari prima del via s’è giocata Massa. E un po’ anche la faccia. Il Cavallino ha sostituito il cambio a Felipe malgrado non ci fossero anomalie tecniche. Così la FIA ha dovuto applicare la retrocessione di 5 posti e Alonso è passato da ottavo a settimo. Soprattutto, Nando si è guadagnato il lato delle piazzole dispari, quello pulito e più gommato.
L’altra corsa. Dopo metà gara Alonso ha già mezzo minuto di distacco da Vettel e Hamilton che lottano per la vittoria. Poi quel gap riesce a mantenerlo fino al traguardo, quando paradossalmente si trova meglio a guidare sulle mescole dure nel secondo stint. Dice: “È quasi come vincere”. Comunque Massa che partiva quattro posti più giù chiude in P4 e gli arriva appena sette secondi dietro.
Record. Gli sono bastati due giri per strappare a Rubens Barrichello il record di chilometraggio: con 80364 km, adesso è Michael Schumacher quello che ha percorso la distanza maggiore nella storia della Formula 1.
L’occhio divino. Un gruppo di fanatici religiosi ha piantonato la pista per tutto il week-end, “per ricordare che Dio odia la gente malvagia e la manderà all’inferno”. E con quale colpa poi: “Pregano questi atleti anziché seguire i comandamenti”. Da quando ha invaso la pista a Silverstone nel 2003, Cornelius Horan ha fatto proseliti.
Parata di star… Austin ha fatto presa sul pubblico, ma anche sui vip. Nel paddock si sono visti Felipe Calderon, George Lucas, Harri Koponen che ha creato Angry Birds, Ron Howard e Patrick Dempsey di Grey’s Anatomy che già aveva partecipato all’inaugurazione. E tra gli ex si sono fatti vivi Rubens Barrichello, Johnny Herbert e Damon Hill.
… e parata di macchine. Per festeggiare il ritorno in America e riallacciare il filo col passato, l’organizzazione ha messo in piedi un’esibizione di auto storiche in cui spiccavano la Williams FW07, la Lotus 79, l’Arrows A3 e la celeberrima Tyrrell P34 con sei ruote.