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Gran Premio degli Stati Uniti 2012, qualifiche

sabato 17 novembre 2012 · Roundup
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L’allarme almeno in parte rientra. Vettel nelle libere aveva un margine di 7 decimi su Webber. In qualifica resta davanti ma il vantaggio si assottiglia e scende a un decimo su Hamilton. Per Alonso la situazione invece è drammatica: ottava piazza, a 1.5 dalla vetta. Perfino Massa fa meglio e si piazza sesto.

La gomma eterna. Pirelli per il Texas ha messo a disposizione le mescole dure e le medie. Ma secondo le squadre è stata troppo conservativa. Anche Paul Hembery ammette: “Non c’è assolutamente nessun degrado”. Il che obbliga l’impostazione della tattica sulla sosta unica.

Dura lex? Grosjean paga cinque posti di retrocessione per la sostituzione del cambio. Nessuna sanzione invece per Webber, che alla fine della prima sessione di qualifica salta la chiamata alle verifiche di peso. Assolto pure Schumacher che Alonso accusava di ostruzionismo in Q2. E la passa liscia anche Perez nonostante l’incidente con Pic nelle prove libere.

Occhio a ciò che scrivi. Hamilton si era fatto stampare la scritta H.A.M. sul casco. In America è l’acronimo di un’espressione non tanto elegante. Per cui alla fine Lewis ha dovuto cancellarla, anche perché la FIA dopo Abu Dhabi ha messo ufficialmente al bando le esagerazioni verbali. E Vettel ha dovuto rimuovere uno sponsor dalla calotta perché Ecclestone non vuole che l’occhio venga distratto quando la regia manda le immagini della telecamera on-board.

Per il rotto della cuffia. Tira un sospiro di sollievo l’Hispania che qualifica in ultima fila entrambe le macchine e che fino all’ultimo temeva di non rientrare nel 107%. Il quadro comunque resta critico. Anche sul piano finanziario: la dirigenza ha contratto un passivo di 40 milioni di euro.

No smoking. Il fumo fa male e lo sanno anche i piloti: macché. Nico Rosberg dice che nel paddock ce n’è uno che è un fumatore incallito. E sui forum è partita la caccia a chi sia.

Grazie, ciao. La FIA ha dato il benservito a Gary Hartstein, che dagli anni Novanta ha fatto parte dell’equipe medica ufficiale dei Gran Premi e che dal 2005 era subentrato a Sid Watkins come delegato medico. Sulle ragioni è silenzio assoluto.

I precedenti. La pista di Austin è la decima sede che gli Stati Uniti impiegano per la Formula 1 dopo Indianapolis, Sebring, Riverside, Watkins Glen, Long Beach, Las Vegas, Detroit, Dallas e Phoenix.

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