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Hamilton e quell’ombrello extra large che fa arrabbiare i fotografi
giovedì 1 novembre 2012 · Fuori tema
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“Un momento bizzarro”. Lo etichetta così Mark Sutton, che insieme con suo fratello Keith gestisce una delle agenzie fotografiche indipendenti più grandi al mondo. L’episodio è capitato venerdì nel paddock a Nuova Delhi in un momento di pausa della sessione di prove libere.
Lewis Hamilton esce a piedi dal box della McLaren e va a dare un’occhiata in giro. Si ferma davanti al garage della Red Bull mentre sta andando in pista Webber, poi prosegue pedinato dai fotografi: “Noi – si giustifica Mark Sutton su ESPNF1.com – non vediamo molto spesso i piloti e quando loro si fanno una passeggiata allora quella è l’opportunità per scattare delle foto”.
Hamilton comunque torna sui suoi passi e si ficca nel box. Esce qualche secondo dopo con un ombrello: “Non pioveva – fa notare Sutton – né c’era troppo sole”. Oltre al fatto che gli ombrelli nella pit-lane sono considerati pericolosi e quindi per motivi di sicurezza non possono entrare nemmeno in caso di pioggia.
Ma a Lewis quell’ombrello serve “per farsi schermo”. Perciò Sutton adesso spiega: “Se ha un problema con i fotografi, allora perché non ce ne parla? Se pensa che ci avviciniamo troppo può discuterne. Noi siamo gente normale e invece è come se lui pensasse di essere al di sopra. La pit-lane è il nostro dominio di lavoro e, per quanto mi riguarda, il suo dominio è nel garage. Noi lì non entriamo, ma se lui esce allora la caccia è libera”.
I fotografi alla fine le immagini le hanno scattate lo stesso. E si sono divertiti. Anche Sutton: “Ho abbassato così tanto la mia fotocamera che sono riuscito a illuminargli il volto col flash. Simpatico. Tra di noi ci abbiamo scherzato. Ma questo crea anche un’atmosfera spiacevole con i fotografi. Un peccato perché noi alla fine non facciamo niente di male”.
Al di là delle sessioni promozionali che i piloti sono obbligati a osservare per contratto, il rapporto con i fotografi non è idilliaco. E certe volte le reazioni sono spropositate. Nel 2008 Raikkonen assestò uno spintone a Paul-Henri Cahier che gli aveva scattato un primo piano sulla griglia di partenza a Silverstone.