Nuova Delhi, affluenza in picchiata: se un Paese non sente lo sport
martedì 30 ottobre 2012 · Politica
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Prezzi più bassi del 40% rispetto all’edizione del debutto. Non è servito a richiamare il pubblico nel paddock e sulle tribune perché per il tagliando più economico, quello per l’accesso al prato, a Nuova Delhi ci volevano comunque 25 dollari, cioè l’equivalente di un mese di stipendio di un operaio medio.
La Formula 1 resta off-limits per l’India, un avvenimento speciale dentro una bolla di sapone a un passo dalle baracche. L’affluenza è scesa da 95 mila unità del 2011 a 65 mila. Per fare un paragone: a Monza a settembre c’erano 140 mila spettatori, con un picco di 80 mila per la gara.
Più bassa rispetto al 2011 anche la presenza di celebrità, segno che complessivamente l’evento non ha appeal nemmeno per chi il portafoglio ce l’ha gonfio. Ma i vip che si sono fatti un giro dalle parti del circuito hanno prodotto comunque un disagio alla popolazione locale perché secondo quello che riferisce l’Hindustan Times, la polizia ha barricato alcune arterie intorno al pista per consentire un accesso privilegiato al paddock.
C’è anche un altro aspetto: l’India è uno di quei paesi che per immedesimarsi nello sport ha bisogno degli eroi della sua terra. Il Times of India nell’edizione di lunedì faceva notare: “La Formula 1 invece è un evento aziendale. Abbiamo Force India ma non corre con piloti indiani“.
Dopo che la Caterham ha silurato Chandhok, l’unico indiano è Narain Karthikeyan. Non a caso Ecclestone proprio a Jaypee insisteva per spingerlo a passare dall’HRT a Force India. Resta il fatto che “la Formula 1 – chiude l’analisi su Times of India – è troppo lontana dal sentimento della popolazione”.
Per cui il quadro che emerge dopo due anni è che l’India si avvia a sperimentare la disaffezione progressiva che ha condizionato la Turchia nei confronti della Formula 1 e che preoccupa anche la Russia in vista del debutto nel 2014. E Bernie nel week-end parlava anche di una seconda tappa indiana…