Gran Premio del Belgio 2012, gara
domenica 2 settembre 2012 · Roundup
tempo di lettura: 2 minuti
Può pesare sul Mondiale, adesso pesa solo sul morale: Alonso e Hamilton fuori gioco alla prima curva, finisce male anche per la Sauber che dopo le qualifiche parlava di vincere. Mentre Button prende il largo e trionfa su Vettel.
Pronti… crash! Maldonado brucia la partenza in modo marchiano. Più dietro Grosjean spinge Hamilton contro il muretto dei box: innesca un incidente multiplo che coinvolge Alonso e Perez. Tutti fermi nella via di fuga della prima curva. Riporta danni pure Kobayashi. Hamilton dice: “Non ho avuto nemmeno il tempo per sudare”. Ai commissari è tutto chiarissimo: Grosjean si becca una gara di squalifica e 50 mila euro di multa.
Button. Dalla pole sfila via indisturbato, fa tutta la gara per conto suo, conduce dal primo all’ultimo giro, quello che nel 2012 non aveva ancora fatto nessuno. Alonso dopo i risultati delle qualifiche diceva: “Se non posso vincere io, vinca pure Jenson”. Accontentato.
Redivivo. Fuori dalla Q3 sabato pomeriggio, Vettel in gara approfitta del maxi incidente alla partenza, ma ci mette anche tantissimo di suo quando spreme senza remore sia Webber che Schumacher. È secondo, al traguardo e in classifica generale.
Atto di forza. È di Raikkonen il sorpasso della giornata, forse dell’anno: infila Schumacher all’imbocco dell’Eau Rouge sul filo del cordolo, all’interno della prima esse. Arriva terzo, ma nel finale sente sul collo tutta la pressione di Hulkenberg che finisce quarto.
L’unica rossa. Non entusiasma, ma perlomeno fa metà del suo dovere di scudiero nel giorno in cui Alonso incassa il primo ritiro dell’anno: Massa tiene testa a Webber per il quinto posto e gli toglie due punti. Alla Ferrari va benissimo: “Un’ottima gara – dice Domenicali – considerato da dove partiva”, e cioè quattordicesimo.
Incorreggibile. Perde il pelo, ma il vizio no: Schumacher per entrare nei box taglia di netto la traiettoria a Vettel che in quella fase è in rimonta e per poco non si intraversa. Scatta l’inchiesta dei commissari.
Le tattiche. Pirelli prevedeva almeno due stop, tre per qualcuno, considerato che sulle gomme dure, quelle impiegate a Spa in abbinamento con le medie, il battistrada era stato assottigliato per prevenire il rischio di blistering. Invece sia Button che Vettel giocano sulla sosta unica. E alla fine è pure la scelta vincente. Le mescole della Bicocca restano imprevedibili in tutto.
New deal. Spa ha esteso il contratto per ospitare la Formula 1 fino al 2015 e ha ottenuto da Bernie Ecclestone anche una riduzione della tassa d’iscrizione al Mondiale. L’accordo precedente terminava quest’anno.