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Schumacher fa 300 presenze: le mosse migliori… e quelle peggiori

martedì 28 agosto 2012 · Amarcord
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Sulla pista che l’ha visto debuttare nel 1991, quella che l’ha portato al primo trionfo nel 1992, la stessa che dodici anni dopo gli ha elargito il settimo e ultimo alloro iridato, domenica Michael Schumacher a Spa-Francorchamps taglia il traguardo delle 300 presenze in Formula 1: un carnet ricchissimo di imprese storiche. Con qualche azione criminale.

Spa 1992. Corre in Formula 1 da un anno esatto, fa un fuoripista per mezzo della pioggia e viene superato da Brundle che guida l’altra Benetton. Michael nota che le gomme wet del compagno di squadra sono alla frutta, va ai box e mette le slick. È la trovata che gli vale la prima affermazione nella categoria.

Barcellona 1996. Piove a dirotto. Lui scatta in P3, sbaglia la partenza e scivola al nono posto alla prima curva. Dodici giri dopo è in testa. Vince nonostante faccia una sosta in più rispetto agli avversari. È il primo successo al volante della rossa.

Jerez 1997. All’ultima gara del Mondiale – quella che passa alla storia per una serie di giochi sospetti e alleanze trasversali – sterza deliberatamente contro la Williams di Villeneuve per metterlo fuori gioco e prendersi il Titolo. Nel 1994 aveva riservato lo stesso trattamento anche a Damon Hill: gli era andata alla grande. Questa volta invece ci rimette la sospensione e l’onore.

Suzuka 2000. Perde la leadership al via a vantaggio di Hakkinen. Ma prima del secondo pit-stop mette in fila una serie di giri record che gli restituiscono il comando della corsa. Con la vittoria è matematicamente irraggiungibile in classifica: vince il primo di 5 campionati con la Ferrari.

Monaco 2006. In qualifica è virtualmente in pole, si ferma in traiettoria e blocca la pista. Gli altri non possono migliorare il tempo sul giro. Secondo i commissari il parcheggio di Schumi è volontario: la rossa è squalificata e parte dal fondo.

Budapest 2010. Nel primo anno del ritorno in pista con la Mercedes, per difendere la decima posizione stringe la Williams di Barrichello verso il muretto dei box. I commissari lo retrocedono di dieci posti in griglia nella gara seguente, “per aver ostacolato in modo illegittimo un sorpasso”.

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