Salvati dal buco: Red Bull scampa alla squalifica per le mappature illegali
lunedì 23 luglio 2012 · Regolamenti
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La soffiata è partita da Jo Bauer, il delegato tecnico della Federazione, che domenica mattina alle 9:55 ha firmato e fatto recapitare una segnalazione alla direzione corsa che ufficialmente detiene l’esecutivo in territorio di gara ed è l’organismo giudicante in primo grado.
L’accusa che in Germania ha messo scompiglio nel box della Red Bull con il rischio della squalifica a quattro ore dal via, si basava sui rilevamenti condotti dopo le qualifiche in regime di parco chiuso.
Nel rapporto di Bauer veniva spiegato che “dall’esame delle mappature risulta che la coppia massima di entrambi i motori (quindi sia quello di Vettel che quello di Webber, ndr) è decisamente più bassa nella fascia di regime medio rispetto al valore registrato in altri eventi”.
Bauer traeva due conclusioni. La prima circa il fatto che non fosse rispettata la relazione lineare che la FIA pretende tra la posizione della farfalla e la coppia erogata, con riproduzione – secondo Autosport – di un effetto di controllo della trazione. La seconda, relativa all’utilizzo irregolare del soffiaggio degli scarichi, nonostante il divieto della pratica varato alla fine dell’anno scorso e nonostante la rettifica del codice delle centraline elettroniche.
Chris Horner e Adrian Newey in direzione gara erano accompagnati da Fabrice Lom che rappresenta la Renault. Secondo quanto è trapelato nel paddock, hanno spiegato che l’anomalia può dipendere dall’assetto e dal fatto che le qualifiche si fossero disputate sul bagnato.
Argomentazioni che comunque i commissari “non hanno accettato”. La sanzione però non è scattata, perché “per come è scritto il regolamento, la mappatura riscontrata non rappresenta un’infrazione”. Per cui alla fine grazie al buco nelle norme Vettel e Webber si sono schierati regolarmente. E poi per vicende alterne comunque hanno raccolto pochino.