Hockenheim, 10 anni col nuovo lay-out: la pista vecchia divorata dal bosco
venerdì 20 luglio 2012 · Amarcord
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Era uno spauracchio per pistoni e bielle, sul giro singolo i motori giravano al massimo regime per 17 secondi in due sezioni. Oggi Hockenheim è un circuito come un altro, l’unico richiamo al passato è il tratto del Motodrom.
A dieci anni dal varo del nuovo lay-out che ha la firma di Hermann Tilke, i rettilinei che una volta si infilavano nel bosco non esistono più. La decisione è controversa: smantellare le sezioni del circuito che attraversano la Foresta Nera, concimarle e restituirle alla natura.
La vecchia pista sparisce, muore anche per le esibizioni con le auto storiche. È questo il punto che sconcerta il pubblico dei motori, perché il rimaneggiamento del disegno alla fine si accetta nel rispetto della sicurezza.
Quando Tilke mette mano alla riconfigurazione, Jean Alesi dice: “Il circuito non era più adatto alla Formula 1. È qui che mi è capitato l’incidente più grave della carriera, nel 2000. Sono andato contro le barriere a 280 all’ora, la macchina è andata in testacoda e ho perso conoscenza”.
All’epoca la prima soluzione che Tilke prende in considerazione è l’ampliamento delle vie di fuga: “Ma significava tagliare una quantità enorme di alberi. E quindi la cosa era fuori discussione. La foresta non può essere toccata, per via dei piani sull’ecologia”.
L’altro nodo oltre alla sicurezza è lo spettacolo: accorciando la pista, i giri da percorrere salgono da 45 a 67, la visibilità delle macchine aumenta del 50 per cento. Ma la pista mozza non ha nemmeno una curva da pelo.