Monaco, i big contro la Red Bull: quel taglio nel pattino che fa discutere
lunedì 28 maggio 2012 · Tecnica
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Il malcontento è galleggiato a Monaco per tutto il week-end, ma il paddock è venuto a saperlo solamente un’ora prima della corsa, quando una gola profonda è andata a parlare nell’orecchio di un giornalista inglese e gli ha rivelato che la Red Bull era a rischio squalifica per irregolarità tecnica.
La lamentela parte da Ferrari, McLaren e Mercedes. L’oggetto del contendere sulla RB8 è una scanalatura sul pattino, una specie di taglio trasversale che nella zona degli scarichi modifica il flusso nello spazio tra le gomme e il diffusore per produrre più carico aerodinamico.
È un punto delicato delle norme da quando la Federazione ha modificato le regole per bloccare i fondi doppi. La McLaren su questo campo una vittoria già l’ha conseguita perché nel 2010 proprio a Monte-Carlo convinse la FIA dell’irregolarità del profilo estrattore della Red Bull.
La squadra del toro comunque non è la prima che si inventa una scappatoia. Nel 2011 la Ferrari ha sfruttato la feritoia per l’avviamento del motore: gli avversari l’adocchiarono nei test invernali guardando il percorso delle fiamme in un principio d’incendio sulla macchina di Massa; l’idea già era venuta alla McLaren un anno prima, solo che all’epoca la polemica principale contro Woking interessava il sistema f-duct.
Sulla Red Bull un’apertura sospetta s’è notata l’anno scorso a Monza quando i commissari hanno sollevato l’auto di Webber dopo l’incidente alla parabolica. Newey con la macchina nuova è andato oltre, ma Chris Horner puntualizza: “Il direttore di gara (Charlie Whiting, ndr) ha accolto la nostra interpretazione. Abbiamo montato questa configurazione anche in altre gare. Sarebbe spiacevole avere una contestazione adesso che l’auto va più forte”.
La verità è che il team a Monte-Carlo ha valutato la possibilità di modificare il telaio dopo le qualifiche. Il che implicava la retrocessione in fondo allo schieramento per violazione del regime di parco chiuso, ma era la garanzia per non vedersi cancellare il risultato di Webber e Vettel.
Domenica sera alla fine la protesta ufficiale non è stata inoltrata. Però Stefano Domenicali anticipava: “Ho sentito parlare di questo elemento e credo che sia necessario un chiarimento”.