Test dei giovani, da Abu Dhabi a Silverstone. A tutto vantaggio dei team
mercoledì 16 maggio 2012 · Test
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Dall’anno in cui le prove sono ridotte all’osso, i test del programma Young Driver si tengono alla fine dell’anno: nel 2009 a Jerez de la Frontera, nel 2010 e nel 2011 negli Emirati Arabi a valle del Gran Premio. Adesso le squadre rompono la tradizione, li spostano a Silverstone e li anticipano di quattro mesi.
È una manovra che in linea di principio calpesta lo spirito del programma. L’aspetto meno positivo lo fa notare Eric Boullier della Lotus: “Fare un test per i giovani a luglio, quando loro sono nel bel mezzo della stagione agonistica e si stanno concentrando sul loro campionato, non ha senso. Non possiamo disturbarli, non è il momento giusto”.
Il punto è che la valutazione delle matricole non interessa a nessuno. Per dire: la Ferrari si fregava i chilometri extra con Bertolini. Un anno fa il paddock di Yas Island pullulava di semisconosciuti con la valigia. Anche perché per collaudare certi componenti non è necessario che la macchina la guidino i titolari, per cui le squadre battono cassa e fanno rodaggio.
È un anticipo che va a tutto discapito di chi guida e a tutto vantaggio dei team: “Portare i test nel cuore della stagione – spiega Boullier – dà un’opportunità alle squadre di sviluppare la macchina”. Perciò per non restare indietro alla fine anche la Lotus si è allineata: “Ma di malumore. Bisogna scegliere quello che fa meglio al team e in questo caso è Silverstone. Comunque spero che piova, così resterà tutto come prima”.
Infatti le squadre hanno l’assicurazione contro le intemperanze del meteo inglese: annullare i test all’ultimo minuto in funzione delle previsioni del tempo e rinviarli alla fine del campionato. Ma chi lascia la pit-lane è obbligato a completare la sessione.
Solamente Red Bull e Toro Rosso restano fedeli al programma originale: loro andranno negli Emirati a novembre. Prima di tutto perché negli sviluppi del telaio normalmente si affidano alle simulazioni; Chris Horner non avrebbe fatto nemmeno le prove del Mugello: “Sarebbe stato meglio un altro Gran Premio”. Resta il fatto che quello delle scuderie di Dietrich Mateschitz, in termini di organizzazione rimane il programma più credibile per le giovani leve.