Gran Premio del Bahrain 2012, gara

domenica 22 aprile 2012 · Roundup
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Gran bella gara, piena di show e temi tattici. Se l’aggiudica Sebastian Vettel che dopo la pole position torna a vincere e va anche in testa al campionato. È anomalo il risultato rispetto alle prime tre corse: nera la giornata della McLaren, florida quella della Lotus. La costante è la disfatta della Ferrari.

Lotus. Avevano cominciato i test con il guaio della sospensione, poi nelle gare hanno scoperto quanto costa il degrado delle gomme. Ma prima del via nel box dicevano: “Abbiamo imparato la lezione sui pneumatici”. Raikkonen arriva secondo, Grosjean terzo: ritmo indiavolato per tutti e due, ma non basta per acchiappare Vettel.

Mercedes. Si rovesciano le gerarchie da una gara all’altra e mentre svetta la Lotus arretrano un’altra volta le frecce d’argento. Rosberg è quinto e deve riferire sui duelli con Hamilton e Alonso. Schumacher parte ultimo perché ai problemi della qualifica si somma la retrocessione per sostituzione del cambio; alla fine prende un punto.

Ferrari. Fanno un’ottima partenza, poi sulla distanza vengono fuori i limiti della F2012. Alonso prima del via prevedeva: “Ci va bene se finiamo sesti”. Arriva un posto più dietro, battuto anche da Paul di Resta con Force India. Massa è nono, prende i primi punti del 2012: “Ci condizionano tantissimo le gomme”.

McLaren. Ai pit-stop continua a ingarbugliarsi col serraggio delle gomme e il problema è sempre sulla posteriore sinistra, come in Cina. Hamilton chiude ottavo, Button si ritira per il guasto del differenziale, ma prima l’aveva rallentato una foratura: “Non eravamo nemmeno veloci, è questo il problema più grande”. Maranello s’aspettava di soffrire, ma la McLaren aveva tutte altre attese.

Numeri. Quattro vincitori diversi dopo quattro corse non si vedevano dal 2003: avevano vinto Coulthard, Raikkonen, Fisichella e Schumacher. Però rispetto all’epoca le casacche stavolta sono tutte diverse. Grande alternanza anche sul podio: ci sono saliti Button, Vettel, Hamilton, Alonso, Perez, Rosberg, Raikkonen e Grosjean, otto piloti per sei squadre diverse.

Le rivolte. Non è stato il week-end tranquillo che aveva promesso la FIA, ma nemmeno “il Gran Premio della paura” come scrive il Corriere. Tuttavia mentre la Formula 1 girava a Sakhir, a Manama nelle contestazioni è scappato il morto: Abbas Habib, 37 anni, inseguito e ucciso dalla polizia.

E poi? Cosa resta del Bahrain dopo il circo dei motori, lo scrive Joe Saward sul suo blog: “Il temporale dei media svanisce, i giornali si concentrano un’altra volta sulla Siria e sui divorzi dei vip. Non si dirà più che i reporter della Formula 1 sono più di quello che sono realmente. Il Bahrain esce dai riflettori e va avanti a cercarsi una soluzione”.

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