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Gran Premio di Cina 2012, qualifiche

sabato 14 aprile 2012 · Roundup
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Al tentativo numero 110, Rosberg centra la prima pole della carriera, rifila mezzo secondo alla McLaren di Hamilton che però perde cinque posti per la sostituzione del cambio. E così la prima fila della Cina va per intero alla Mercedes, davanti a Kobayashi in P3 e Raikkonen in P4.

F-duct. Dopo due gare di proteste sotterranee contro l’alettone della Mercedes che sfrutta il principio del vecchio sistema f-duct per potenziare il DRS, la Lotus ha sborsato 2000 dollari per inoltrare ufficialmente il reclamo. E altrettanto ufficialmente la FIA l’ha respinto.

Prove comparative. Per venire a capo dei dubbi sull’aerodinamica della RB8, sulla macchina di Vettel si sono rivisti gli scarichi dei primi test. Webber invece è andato avanti con l’assetto di Sepang. Seb non è entrato in Q3, Mark si è piazzato sesto.

Ferrari. Secondo Pat Fry la rossa si è mossa in avanti grazie a “cinque aggiornamenti”. Quelli evidenti sono le alette dietro gli specchietti retrovisori e i nuovi deviatori di flusso. Che lasciano Alonso nono e Massa dodicesimo.

Glock. Ha ottenuto il via libera dei medici dopo che venerdì era uscito alla prima curva per il cedimento sospetto dell’ala anteriore. Lui ha spiegato: “Ero lento, ma è stato come andare contro un muro anziché contro una barriera di gomme”.

Punti di (s)vista. Nel comunicato di presentazione della gara, scrive la Caterham che “sorpassare è complicato”. La Williams invece dice che “il rettilineo più lungo della Formula 1 significa solo una cosa: sorpassi”. Forse corrono due campionati paralleli.

A volte tornano. Emanuele Pirro è uno dei tre steward a Shanghai. Secondo ESPN “è al terzo incarico dopo Abu Dhabi 2010 e il Gran Premio di Cina dell’anno scorso”. E le discutibili sanzioni ad Alonso e Hamilton a Sepang chi le aveva firmate?

Take it easy. Il papà di Sergio Perez non è più gradito nel box della Sauber perché in Malesia, mentre il figlio rimontava su Alonso, lui girava nervosamente nel paddock disturbando presumibilmente anche gli altri team. Lo scrive Roger Benoit di Blick.

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