Gran Premio di Malesia 2012, gara
domenica 25 marzo 2012 · Roundup
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La rivincita dell’uomo sulla macchina: “Una gara caotica e tremenda”. Se l’aggiudica Alonso dopo un’ora di pausa per pioggia. Non è una novità un diluvio in Malesia, ma rispetto al 2009 la corsa arriva alla chiusura naturale e Fernando fa punteggio pieno davanti a Perez che sfiora il colpaccio.
Però… Sull’asciutto la rossa perdeva anche un secondo al giro rispetto alla Sauber. Domenicali dice: “Non siamo contenti della prestazione della macchina. Comunque ci dà motivazione”. In attesa di una gara in condizioni più realistiche per valutazioni più ampie.
La sorpresa. Quando il gruppo si converte alle extreme-wet, Perez già le monta dal primo giro e quindi balza sul podio virtuale. Nel finale agguanta Alonso, poi arriva largo alla Sunway Lagoon: “Lì ho perso la potenziale vittoria”. Per la Sauber è un secondo posto che vale un campionato.
McLaren. Hamilton scatta dalla pole come in Australia. E come in Australia arriva terzo. Né infamia e né lode. Button invece si scontra con Karthikeyan e piomba in coda. Ma la McLaren resta al vertice tra i costruttori.
Vettel. Buca la posteriore sinistra con un doppiaggio avventato su Karthikeyan. All’ultimo giro la squadra via radio gli segnala “un’emergenza”, gli ordina di fermarsi e poi lo lascia andare. La Red Bull salva il quarto posto con Webber. Rispetto al 2011 è un’altra epoca: di difesa e sofferenza.
Lotus. Raikkonen arriva quinto, 12 posti più su rispetto alla posizione di partenza: “Sembra che abbiamo un buon pacchetto”. Che Grosjean ancora non mette a frutto, perché esce in testacoda dopo 3 giri. In due gare è quello che ha fatto meno chilometri di tutti.
Pronti a tutto. La direzione corsa dà bandiera rossa dopo 9 giri. Allora Ferrari, McLaren e Sauber sulla griglia tirano fuori dal nulla i tendoni per riparare le macchine dall’acqua in attesa del via. Un’organizzazione da manuale.