Ferrari lancia il piano anti crisi. Così la rossa è rimasta indietro in galleria del vento
venerdì 9 marzo 2012 · Test
tempo di lettura: 2 minuti
La riunione tecnica l’avrebbero fatta comunque, però con toni diversi. Invece lunedì l’incontro di Maranello è diventato un brainstorming delicatissimo per formulare il piano anti crisi.
Manca una settimana alle prime prove libere dell’anno e la Ferrari ha l’acqua alla gola per via di un livello scadente di performance che si è palesato a Barcellona nonostante il Cavallino portasse un bel po’ di novità per chiudere i test e cercare l’effetto sorpresa. Stefano Domenicali avverte: “Adesso più che mai c’è bisogno dell’impegno di tutti per migliorare, da chi fa lo specchietto a chi si occupa del pistone del motore”.
Lunedì mattina in sede c’era Alonso che ha viaggiato con la squadra sul charter che l’ha riportata in Italia dalla Spagna e c’era Massa che è arrivato in macchina da Monte-Carlo. Ma soprattutto, c’era Luca di Montezemolo che alla stampa racconta: “Ho parlato con Alonso, mi ha detto che sulla macchina ci sono tante cose positive, ma ci vuole del tempo perché vengano fuori“.
Sulla ristrutturazione degli scarichi, quella varata per uniformarsi allo schema della Red Bull, Pat Fry ribadisce: “Ci ha fatto fare qualche passo indietro”. Ed è lì che oggi si concentrano tutti i pensieri della rossa perché avendo modificato l’assetto rispetto alla geometria pensata all’inizio, adesso vanno eliminate quelle che prima erano le caranature dei condotti di scappamento e che a questo punto sono dannose per l’aerodinamica.
Per l’Australia poche novità rispetto alla versione che ha girato a Barcellona domenica. Nel frattempo, dopo il secondo meeting, quello di mercoledì mattina, il reparto tecnico ha già inoltrato alla Federazione la richiesta per ripetere il crash test per omologare la nuova conformazione delle strutture deformabili al posteriore. Montezemolo ricorda: “La Ferrari non molla mai”.
Ma è una crisi che nasce un’altra volta della discrepanza tra i valori previsti in galleria del vento e quelli registrati in pista. Com’era successo l’anno scorso. Il fatto più preoccupante è che secondo l’annuario 2011 di Autosport, la Ferrari aveva avuto l’intuizione del soffiaggio nel diffusore prima ancora della Red Bull, “ma in galleria del vento l’idea sembrava non funzionasse”. E poi invece Adrian Newey l’ha fatta funzionare benissimo.