Scarichi estremi, il punto con Pirelli. Ma le gomme quanto rischiano?

martedì 21 febbraio 2012 · Tecnica
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Quando la Federazione Internazionale l’anno scorso ha cominciato a meditare sul divieto del soffiaggio basso, la voce che circolava nel paddock era che Pirelli avesse manifestato preoccupazione per la tenuta delle gomme. Forse nel 2012 il rischio c’è ancora.

F1WEB.it ha sentito direttamente la casa della Bicocca. E un anno fa effettivamente spesso gli scarichi puntavano dritti sul fianco interno del pneumatico posteriore che quindi veniva investito dai gas roventi.

Una condizione che non è critica in marcia, ma lo diventa durante la partenza quando la macchina staziona sulla griglia con il motore al massimo dei giri.

Un rischio che Red Bull ha pagato negli Emirati Arabi alla penultima corsa quando Vettel ha bucato alla prima curva perché stava usando una mappatura più estrema con parametri di scarico e soffiaggio diversi rispetto a quelli impiegati per tutto l’anno. Pirelli aveva escluso il difetto strutturale. La teoria del battistrada che si cuoce e fa stallonare la gomma adesso è più solida.

Nel 2012 il regolamento è nuovo anche in tema di mappature oltre che di posizione degli sfoghi. Ma Ferrari e McLaren a Jerez hanno provato uno schema di scarichi che indirizza i flussi tra la gomma e la paratia laterale dell’ala posteriore.

La FIA quella geometria l’ha approvata. E Pirelli in ambito di sicurezza ricorda comunque che il fornitore unico lavora coi team per lo sviluppo sinergico delle vetture e segnala in tempo reale qualsiasi tipo di criticità, nel pieno rispetto del regolamento e dell’imparzialità. Ma non vuol dire che qualcuno non abbia forzato la mano.

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