Jerez, gioco di scarichi: McLaren scopre il retrotreno, Ferrari si scotta
venerdì 10 febbraio 2012 · Test
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Quella degli scarichi resta una zona nevralgica anche nel 2012. Se non altro a giudicare dallo zelo con cui i meccanici della Ferrari si precipitavano a coprire il retrotreno della F2012 ogni volta che Massa e Alonso tornavano ai box.
Adrian Newey nel 2009 aveva riproposto sulla Red Bull il soffiaggio basso per alimentare il diffusore. Quello schema oggi non è più legale: “La FIA è stata ragionevolmente chiara su cosa si potrà fare e cosa no. Finché uno soddisfa tutti i requisiti allora non c’è controversia”.
La tendenza adesso è di indirizzare i gas verso il profilo inferiore dell’ala posteriore. Giorgio Ascanelli dalla Toro Rosso però fa notare che “c’è una direttiva tecnica che specifica la quantità di energia che si può convogliare”.
Perciò nel paddock già serpeggia il malumore. Newey avverte: “Qualcuno potrebbe cacciare fuori un’idea al limite che è soggetta ad interpretazione”.
Per esempio: la McLaren che alla presentazione ufficiale si è scoperta poco. Tant’è che i condotti di scappamento erano di plastica, in una configurazione “che in pista – ammetteva Martin Whitmarsh – non vedrete mai”.
E Paddy Lowe aggiungeva: “Gli scarichi esistono, non puoi non averli. Produrranno sempre performance. Anche soffiando semplicemente verso dietro generano la spinta che fa andare più veloce la macchina”. Con Newey è d’accordo su un punto: “Rispetto all’anno scorso l’effetto è minore”. Però ammette: “Noi abbiamo provato a tirare fuori il massimo”.
Infatti a Jerez sulla MP4/27 debuttava un sistema inedito di scarichi che indirizza i gas tra la gomma e la paratia laterale dell’alettone posteriore. L’ha provato anche la Ferrari. Che aveva un sensore gigante proprio sopra la bandella e che martedì mattina è tornata nel garage con le estremità delle carenature dei condotti quasi completamente bruciate.