Professione fotografo… in Formula 1: cinque domande a Vladimir Rys
venerdì 27 gennaio 2012 · Esclusive
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Sulle orme del nonno, comincia a scattare fotografie in bianco e nero a 15 anni. Il suo soggetto preferito è il quartiere vecchio di Praga. Sviluppa i negativi di notte, in bagno. Dal 2011 lavora come free-lance.
F1WEB: Da quando ha cominciato a lavorare in Formula 1, com’è cambiato l’approccio dei media?
Vladimir Rys: Internet è il mezzo più veloce d’informazione e ha cambiato la vita dei fotografi in parecchi sport, compresa la Formula 1. Il mio metodo di lavoro comunque è un po’ diverso da quello di un fotografo che lavora per un’agenzia e deve rispettare i tempi dei clienti su internet e dei giornali che si aspettano le prime immagini già un attimo dopo la partenza della gara.
F1WEB: Un week-end di gara comincia il giovedì e finisce domenica sera. Qual è il momento migliore per scattare una foto?
VR: Le foto più importanti ed emozionanti capitano sempre il giorno della corsa. Pure i volti e le espressioni dei piloti sono diversi. Come se ci fosse un’elettricità nell’aria e tutti fossero più concentrati rispetto agli altri giorni. Per me è una sfida catturare quest’atmosfera e cercare di trasformarla in foto.
F1WEB: Quante foto avrà scattato finora in carriera?
VR: Troppe. Cerco di aumentare il numero di quelle buone, senza tempo, che restano più a lungo in testa alle persone.
F1WEB: Si è mai perso una foto che avrebbe voluto scattare?
VR: Certo, ne ho perse come è successo anche a qualunque fotografo. Il segreto è imparare e stare più concentrati la volta successiva. Perdere delle foto ha i suoi aspetti positivi se sai come imparare una lezione. Io seguo la gara e cerco di prevedere dove potrebbe venire fuori un’immagine insolita o importante. Una foto inusuale o mai vista richiede tempo, pazienza, concentrazione. E fortuna.
F1WEB: Qual è la foto che ama di più?
VR: Ce ne sono un bel po’, ma non riesco a sceglierne una in particolare. La Fotografia è un processo che non finisce mai ed è questo che ti spinge ad andare avanti.