Dalla Lotus lo stabilizzatore di frenata che aggiusta l’assetto e richiama il mass-damper. La FIA approva
mercoledì 11 gennaio 2012 · Tecnica
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Giorgio Piola si era insospettito per un elemento adocchiato dentro il musetto della Lotus ex Renault ai test di Abu Dhabi. Martedì mattina James Allen e la Gazzetta hanno rilanciato il tema per sondare il paddock a due mesi dal via del Mondiale.
Si tratta di una specie di stabilizzatore di frenata che corregge l’assetto: quando il pilota schiaccia il freno, il sistema automaticamente interviene sulla regolazione dell’altezza da terra in modo da stabilizzare l’avantreno e recuperare l’abbassamento prodotto in frenata per inerzia.
Il vantaggio pratico più che in frenata si apprezza in accelerazione perché di norma le oscillazioni dell’avantreno vincolano la regolazione dell’altezza nominale, per cui un sistema che le compensa permette di abbassare l’anteriore per far viaggiare la macchina più vicina al suolo.
Acquista ancora più senso adesso che la Federazione ha obbligato a ribassare i musetti per motivi di sicurezza. Ma funziona anche all’inverso, cioè per recuperare la spinta verso l’alto imposta in accelerazione.
Stefano Domenicali dal raduno di Campiglio diceva: “Aspettiamo il punto di vista della Federazione”. Per due motivi: perché il regolamento precisa che l’intervento del pilota per modificare le caratteristiche aerodinamiche è consentito esclusivamente in merito all’ala mobile posteriore e perché nel 2006 la FIA vietò il mass-damper che pure smorzava le vibrazioni del musetto e che pure era arrivato dalla Renault.
Invece il cuore del sistema studiato dalla Lotus è un attuatore idraulico collegato alle sospensioni e quindi non richiede l’ausilio di pedali aggiuntivi come era trapelato all’inizio e non si configura nemmeno come una massa mobile altrimenti fuorilegge. Perciò Autosport riferisce che dalla FIA e da Charlie Whiting è già arrivato il nullaosta.
Domenicali lascia intendere che una soluzione del genere è al vaglio. Intanto quella della Lotus è la risposta ingegnosa a Red Bull e Ferrari in merito alla flessione dell’alettone anteriore. Non è detto sia la carta vincente per il campionato. Nel 2010 il team aveva lanciato il sistema degli scarichi avanzati che spingeva all’estremo il concetto del soffiaggio basso della Red Bull: pure quella doveva essere l’intuizione dell’anno e poi non ha funzionato.