PHOTO CREDIT · Red Bull Racing
Jens Munser, l’uomo dei caschi
mercoledì 28 dicembre 2011 · Esclusive
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C’è chi ha scelto uno stile e l’ha usato per tutta la carriera. C’è chi cambia livrea solo nelle occasioni speciali. Sebastian Vettel invece nel 2011 si è presentato con un casco diverso quasi a ogni Gran Premio. È un gioco di perpetuo restyling di cui si occupa Jens Munser. Praticamente un’istituzione nel paddock in tema di helmet-design.
Passano sotto le sue mani pure i caschi di Mark Webber, Michael Schumacher, Nico Rosberg, Rubens Barrichello, Adrian Sutil, Daniel Ricciardo, Nick Heidfeld e Felipe Massa che in occasione del Gran Premio del Brasile si è fatto confezionare il casco a calotta dorata per festeggiare cento corse con la Ferrari.
F1WEB: Come nasce l’idea della livrea di un casco?
Jens Munser: Lo sviluppo di un casco viene sempre da una collaborazione tra il pilota, la squadra e il nostro laboratorio. Prima di tutto raccogliamo le informazioni sugli sponsor, così come le idee personali dei piloti. Poi creiamo la prima veste grafica che viene progressivamente migliorata finché le parti coinvolte non sono soddisfatte.
F1WEB: Tra tutti i caschi che hai realizzato, ce n’è qualcuno in particolare che ti piace di più?
JM: Preferisco i disegni con pochi colori e un tema di base. I miei caschi preferiti quest’anno sono stati quello cromato di Sutil, quello che ha usato Rosberg da Monza in poi, quello di Vettel per il Canada e per Valencia, quello che ha usato a Singapore. Ma anche la sua idea per il casco di Monaco.
F1WEB: Quanto tempo ci vuole per preparare un casco?
JM: Dipende dallo schema. Diciamo che quelli molto complessi possono chiedere anche 25 ore di lavoro.
F1WEB: Che fine fanno poi tutti i caschi?
JM: Alcuni piloti li tengono per la loro collezione, altri vengono consegnati agli sponsor e altri ancora vengono messi all’asta per iniziative di beneficenza.
Barrichello, Heidfeld, Massa, Ricciardo, Rosberg, Schumacher, Sutil, Vettel, Webber,