Montezemolo pensiero: Alonso, Massa, le gomme, lo sviluppo, i test e il futuro

venerdì 23 dicembre 2011 · Dal paddock
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Si candida, non si candida, scende in campo, resta dov’è. Luca Cordero di Montezemolo alla vigilia delle feste di Natale occupa la cronaca politica. Occupa anche quella sportiva per una lunghissima serie di dichiarazioni alla tavolata di Natale con la stampa a Maranello.

Su Alonso: “Non scambierei Alonso con nessuno perché è il pilota più forte in gara. Sbaglia poco, è molto intelligente e sa anche quando alzare il piede”. Yeah!

Su Massa: “Non siamo stati contenti di lui. E lui non è stato contento di se stesso, ma confido che con una macchina che saprà scaldare più in fretta le gomme riesca a tornare competitivo”. Felipe, ricevuto il messaggio?

Sui pneumatici: “In alcune gare abbiamo pagato la scelta di gomme troppo dure. Capisco la Pirelli che non ha voluto prendersi dei rischi, ma non erano adatte alla nostra monoposto”. E pazienza…

Sulla progettazione: “Non abbiamo mai avuto la cultura della simulazione, perché andavamo in pista a fare dei test, mentre molte squadre questo aspetto lo stavano giù curando”. Non è mai troppo tardi…

Sulle regole: “Mi ricordo le telefonate concitate con Domenicali da Silverstone (quando la FIA cambiava a ripetizione le regole sugli scarichi soffianti, ndr). Se avessi avuto un atteggiamento intransigente avremmo spaccato il giocattolo e saltava il sistema. Qualcuno ci avrebbe accusato di rompere perché la Ferrari non era competitiva”. Ma no…

Sul mondo: “Siamo molto soddisfatti del parco Ferrari di Abu Dhabi. Abbiamo già avuto due paesi che ci hanno chiesto di crearne un altro. Siamo in trattative con la Corea, ma non c’è niente di deciso in questo senso”. Non è solo Bernie Ecclestone che vuole scappare dall’Europa.

Sui test: “La Formula 1 è l’unico sport in cui non ci si allena e non si possono valutare i giovani. Perché la Ferrari deve rinunciare a Fiorano e Mugello? È come voler impedire a Real Madrid e Barcellona di allenarsi tutti i giorni! È un assurdo”. Già detto.

Sulla terza vettura: “Il divario che c’è fra le prime macchine e le ultime è molto ampio. Io preferirei dare una terza vettura ad una squadra cinese, americana o spagnola che faccia correre un pilota giovane su una monoposto competitiva”. Già detto pure questo.

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